A Verona arriva il paesaggio secondo Marco Goldin. Il Palazzo della Gran Guardia fa le prove generali per ereditare il ruolo di Palazzo Forti? Intanto, ecco immagini e video dalla bella mostra
“C’è uno scritto, che molti attribuiscono a Michelangelo, che rivela quale fosse la considerazione nel Rinascimento della pittura di paesaggio: recita che il paesaggio è qualcosa di adatto a suore, signore anziane e signorine di buona famiglia”. Raccontando questo aneddoto, Marco Goldin ha presentato oggi a Verona la preview della mostra Verso MONET. Storia del […]
“C’è uno scritto, che molti attribuiscono a Michelangelo, che rivela quale fosse la considerazione nel Rinascimento della pittura di paesaggio: recita che il paesaggio è qualcosa di adatto a suore, signore anziane e signorine di buona famiglia”. Raccontando questo aneddoto, Marco Goldin ha presentato oggi a Verona la preview della mostra Verso MONET. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento, protagonista fino al 9 febbraio 2014 al Palazzo della Gran Guardia, per poi passare con lievi modifiche alla Basilica Palladiana di Vicenza.
Poi le valutazioni sul paesaggio nell’arte sono cambiate, e la mostra – che vede UniCredit in campo come Main Sponsor – intende appunto indagarle, per oltre 300 anni di attività, fino alle soglie della contemporaneità. 105 le opere presenti, suddivise in 5 sezioni, dai capolavori del Seicento di Lorrain e Poussin, a opere del Settecento con la scuola veneziana, per poi passare ai paesaggi ottocenteschi del Romanticismo e del Realismo, fino alle ultime sezioni dedicate all’impressionismo e a Monet, presente con 25 dipinti.
Impressionante – e garanzia di qualità e livello dell’esposizione – il lotto dei prestatori per le opere in mostra, provenienti fra gli altri dalla National Gallery di Washington, dal Museum of Fine Arts di Boston, dallo Stedelijk e dal Van Gogh Museum di Amsterdam, dal Bojimans Van Beuningen di Rotterdam, dall’Hamburger Kunsthalle di Amburgo. Artribune ha partecipato all’anteprima, a voi immagini e video.
– Massimo Mattioli
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