Art Digest: Spagna, il buio in fondo al tunnel. Chris Burden, Medea per le proprie opere. Niente fiori per il nostro Calder, please
La Spagna vede la luce in fondo al tunnel? A parte gli aspetti iettatorii dell’espressione, le ultime notizie danno l’Istituto Cervantes – alfiere nel mondo della cultura iberica – alle prese con la vendita delle sedi di Bruxelles, Tel Aviv, San Paolo, Varsavia… (abc.es) La mostra l’abbiamo inaugurata, ora posso cominciare a distruggere le opere. […]
La Spagna vede la luce in fondo al tunnel? A parte gli aspetti iettatorii dell’espressione, le ultime notizie danno l’Istituto Cervantes – alfiere nel mondo della cultura iberica – alle prese con la vendita delle sedi di Bruxelles, Tel Aviv, San Paolo, Varsavia… (abc.es)
La mostra l’abbiamo inaugurata, ora posso cominciare a distruggere le opere. Meno male che i lettori di Artribune l’hanno vista nel report dall’opening al New Museum: perché Chris Burden ha già distrutto A Tale of Two Cities… (nytimes.com)
“Quando ho visitato le rovine ho pensato: come ripristinarne l’antico splendore?”. E così il multimilionario cinese Ni Zhaoxing scucirà 800 milioni di dollari per ricostruire a Londra il mitico Crystal Palace… (theguardian.com)
Eh no, su Alexander Calder non si può. Sembra fare eco alla celebre reclame, la città di Grand Rapids: che rimuove le calamite floreali con le quali l’artista David Dodde intendeva “ingentilire” un monumentale mobile… (latimes.com)
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