“Dopotutto non è brutto”. L’attrice comica Geppi Cucciari accanto a Francesco Bonami, alla guida di una nuova trasmissione Rai sulla cultura. Un Grand Tour alla scoperta dell’Italia
Il critico e il comico. Anzi, la comica, visto che si parla di un’attrice assai nota al grande pubblico: Geppi Cucciari, sguardo tagliente, simpatia contagiosa, verve ironica asciutta e lapidaria, incontra nientepopodimeno che il curatore-star Francesco Bonami. Inedita coppia, sbocciata tra le infinite vie della tv, che ogni tanto frulla, contamina e ripensa schemi ed ingredienti, in […]
Il critico e il comico. Anzi, la comica, visto che si parla di un’attrice assai nota al grande pubblico: Geppi Cucciari, sguardo tagliente, simpatia contagiosa, verve ironica asciutta e lapidaria, incontra nientepopodimeno che il curatore-star Francesco Bonami. Inedita coppia, sbocciata tra le infinite vie della tv, che ogni tanto frulla, contamina e ripensa schemi ed ingredienti, in cerca di nuovi format. Spesso pasticciando ed annoiando, qualche volta riuscendo a conquistare.
In questo caso a rischiare è Rai 1, che si cimenta con un contenitore culturale dedicato al mondo dell’arte, mettendo nel calderone antico e contemporaneo, classico e pop, categorie estetiche, memorie storiche e sguardo sull’attualità.
Il concept? Un programma sul bello inatteso, quello capace persino di sconfinare nel brutto, un viaggio per mettersi sulle tracce dell’insolito, laddove la seduzione non passa per i canoni tradizionali. In tutto quattro puntate, concepite in forma di passeggiate attraverso altrettante città italiane – Torino, Venezia, Roma e Napoli
Il classico mix tra informazione culturale ed intrattenimento prova a mostrare agli spettatori il volto nascosto di metropoli consacrate al gusto del bello e all’amore per la cultura, ma rifuggendo le tradizionali tappe turistiche. Così, a Torino sarà curioso scoprire, oltre al Museo Egizio e alla Galleria d’Arte Moderna, il Museo della Frutta, mentre la metropolitana di Napoli svelerà grandi installazioni artistiche a ogni stazione. Un po’ sul filo dello storico Passepartout di Philippe Daverio, che attraverso il volto di un critico d’arte popolare aveva tentato la via della divulgazione per un settore di nicchia qual è quello dell’arte contemporanea, anche Dopotutto non è brutto. La Scoperta dell’Italia – titolo ispirato a uno dei saggi di Bonami – si colloca intelligentemente su un piano divulgativo, in una chiave ancora più nazionale e popolare, sfruttando l’appeal di un personaggio dell’amatissimo Zelig world e puntando sulla leggerezza.
Cosa ne verrà fuori da questo Grand Tour a misura di telecamera? A brevissimo potremo giudicare: il battesimo a novembre, sui vostri piccoli schermi. E chissà che non sia brutto, dopotutto.
– Helga Marsala
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