Imbucati a Palazzo Reale: ecco foto e video rubati durante l’allestimento della mostra su Rodin in preparazione a Milano. Oltre sessanta marmi in arrivo dalla Francia, nella spettacolare cornice della Sala delle Cariatidi
Ci sono i pro e i contro. Facile, troppo facile allestire una mostra se lo spazio si presta, carico di un’atmosfera intrinseca che si offre con sensuale generosità. Difficile, molto difficile in realtà trovare la sintesi migliore; miscelare le qualità di contenuto e contenitore nel più felice dei fifty-fifty, senza che una parte spenga l’altra. […]
Ci sono i pro e i contro. Facile, troppo facile allestire una mostra se lo spazio si presta, carico di un’atmosfera intrinseca che si offre con sensuale generosità. Difficile, molto difficile in realtà trovare la sintesi migliore; miscelare le qualità di contenuto e contenitore nel più felice dei fifty-fifty, senza che una parte spenga l’altra. Sembra – se le premesse della vigilia verranno rispettate – che il piccolo grande miracolo sia prossimo a compiersi in quel di Milano: ecco video e prime foto da Palazzo Reale, con la Sala delle Cariatidi destinata ad accogliere dal prossimo 17 ottobre oltre sessanta marmi firmati Auguste Rodin.
Una ragnatela di tubi Innocenti, i nodi in metallo dorato bene in vista; reticolo che si sposa con semplice magnificenza a uno spazio voluto da Picasso per ospitare Guernica, splendido teatro lasciato a testimoniare – nella sua calcolata imperfezione – le cicatrici dell’ultimo conflitto mondiale. Quelle stesse ferite diventano oggi, sottolineate da linee di fuga calcolate con ruffiano senso della meraviglia, rimbalzo perfetto per i “non finiti” di Rodin. Al punto da pensare che no, una mostra del genere non avrebbe avuto la stessa forza altrove.
In attesa che l’allestimento si completi, con i previsti giochi di panneggi a dettare visuali e racchiudere ogni opera in un’area di raccoglimento contemplativo, non perdiamo il vizio della polemica. Chissà quanto sterile. Pollock, i ritratti novecenteschi del Pompidou, ora Rodin e tempo una settimana pure Warhol: quattro grandi mostre, in contemporanea, tutte nella stessa location. Le produzioni sono diverse, il business è business, e quindi trovare la quadra appare impresa titanica… ma venirsi incontro e studiare forme di agevolazione per il pubblico, con sconti sulla bigliettazione o pacchetti, avrebbe evitato la guerra del “chi fa di più”. Ed evitato a chi fatica a scucire quasi cinquanta euro in una botta sola di compiere scelte dolorose.
– Francesco Sala
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