La storia infinita del Castello di Casale Monferrato. Ora la vocazione (discussa) è quella del contemporaneo: immagini dall’opening della personale di Augusta Bariona
Finito di costruire nel 1357, per volere di Giovanni II Paleologo, marchese di Monferrato, il castello viene rinforzato solo quando Casale passa ai Gonzaga di Mantova che, oltre a rafforzare le torri, conferiscono alle mura la forma esagonale che tutt’ora conosciamo e lo adibirono a sede della corte. Il declino dei Gonzaga segna anche quello […]
Finito di costruire nel 1357, per volere di Giovanni II Paleologo, marchese di Monferrato, il castello viene rinforzato solo quando Casale passa ai Gonzaga di Mantova che, oltre a rafforzare le torri, conferiscono alle mura la forma esagonale che tutt’ora conosciamo e lo adibirono a sede della corte. Il declino dei Gonzaga segna anche quello del Castello di Casale Monferrato – di questo parliamo -, che dagli inizi del ‘700 viene utilizzato come caserma. Durante il XIX secolo vengono abbattuti i rivellini e creata l’attuale Piazza Castello, adibita a mercato. Solo nel 1999, dopo ulteriori episodi di abbandono e degrado, il castello viene finalmente acquisito dal Comune e poi protetto dalla soprintendenza e nel 2001 iniziano i lavori di restauro.
La destinazione d’uso delle sale del castello a mostre e iniziative culturali è quindi storia abbastanza recente: che ora si arricchisce della personale dell’artista milanese Augusta Bariona, che riempie le sale dell’antico forte di opere di piccolo e medio formato dell’ultima produzione. Il contrasto tra le spoglie stanze del primo piano e i paesaggi astratti riprodotti con carte colorate e ricoperti da resina creano nuovi equilibri di luce nell’intero ambiente. Il total white delle pareti e spezzato dalle cromie decise delle opere di Bariona. Nella fotogallery una piccola anteprima dalla serata inaugurale…
– Valia Barriello
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