Le mille luci di Parigi, per la Nuit Blanche 2013. Nomi internazionali e un format di successo, esportato nel mondo. Tra Martin Creed e Hassan Khan, c’è anche un artista italiano: rianimazioni multisensoriali per Daniele Puppi

Di notti bianche ce ne sono ormai un po’ ovunque, dalle grandi città ai piccoli centri di tutto il mondo. Parentesi di festa consacrate all’arte e a cultura, in cui si concentrano energie creative, eventi, attività. Ma a inventarsi questa formula di successo furono i parigini, nella notte tra il 5 e il 6 ottobre del […]

Di notti bianche ce ne sono ormai un po’ ovunque, dalle grandi città ai piccoli centri di tutto il mondo. Parentesi di festa consacrate all’arte e a cultura, in cui si concentrano energie creative, eventi, attività. Ma a inventarsi questa formula di successo furono i parigini, nella notte tra il 5 e il 6 ottobre del 2002. Sono dunque undici anni che il rito si ripete con  successo, nello stesso giorno d’autunno, a partire dal tramonto. L’edizione 2013, curata da Chiara Parisi e Julie Pellegrin, si snoda attraverso le rive della Senna, il canale di Saint-Martin e i quartieri di République, Marais, Belleville, Ménilmontant. Moltissimi gli appuntamenti, tutti di grande qualità, con alcuni progetti cardine: a suonare il gong iniziale, che segna l’ouverture della Nuit Blanche, sarà Martin Creed, che farà  risuonare contemporaneamente le campane collocate lungo tutto il percorso cittadino, oltre a quelle digitali che ogni singolo cittadino aveva la possibilità di scaricare tramite un’apposita app.
Quindi, sopra la Senna, volteggeranno gli elicotteri dello storico quartetto d’archi di Stockhausen, mentre Cai Guo Qiang disegnerà sui cieli del Lungosenna uno spettacolo pirotecnico come un inno alla vita. E ancora le sculture di nebbia di Fujiko Nakaya, che ammanteranno Place del la République, Palle Nielsen, che trasformerà Place de la Bataille de Stalingrad in un parco giochi monumentale, il sound artist e musicista electro egiziano, Assan Khan, che reinventerà il Parco di Belleville con delle installazioni sonore e luminose, mentre gli spazi all’aperto somiglieranno a dei grandi club parigini grazie a una serie di dj set sperimentali.
Nomi importanti, di artisti internazionali tra i più corteggiati, per progetti capaci di coinvolgere sensi e immaginazione del pubblico.

Daniele Puppi, El Topo, 2013

Daniele Puppi, El Topo, 2013

E c’è anche un progetto tutto italiano per questa Nuit Blanche parigina. A promuoverlo è la Galleria Magazzino di Roma, che sceglie Daniele Puppi per la lunga notte di veglia e di creatività che terrà svegli i cugini d’Oltralpe. Ospite della Bellevilloise, una struttura polivalente di fine Ottocento nel cuore di Belleville, l’artista ripropone il suo recente El topo (2013), dal ciclo “Cinema rianimato” (2011), con la cura di Pierpaolo Pancotto: “dispositivi minimi di rianimazione multisensoriale” li ha definiti l’artista, ovvero una rielaborazione di spezzoni originali di film d’autore o b-movies, alterati mediante interventi di decostruzione, montaggio e ricostruzione, in chiave  plastico/pittorica. Il risultato sono delle video installazioni con vecchi monitor da regia o schermi sonori hi-tec, in cui sia l’immagine che il suono (tra loop e amplificazioni) fungono da elementi di rianimazione dell’ambiente, per una sorta di cinema espanso, carnale, spazializzato e multidimensionale. Ed è proprio intorno a un’idea di vita e di sensorialità estremizzata che ruota El topo, in cui un animale fantastico, simile a un ratto, viene sottoposto a continue sollecitazioni,specie di scariche elettriche. Così, mutando le proprie sembianze morfologiche e cromatiche, l’immagine procede verso una lenta deflagrazione finale, in una infinita rigenerazione.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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