“Linguaggi orgogliosamente provinciali”. I vincitori del Premio Celeste sono Paola Angelini, Silvia Mariotti, Ryts Monet, Lorenzo Morri, Francesco Cagnin e Carlo Fiele
“Linguaggi che ritengo laterali, meno indagati, provinciali se vogliamo nel senso positivo del termine, di innesto non convenzionale ad una radice culturale”. Con queste parole il curatore Andrea Bruciati ha commentato i risultati della X edizione del Premio Celeste, il cui atto finale è andato in scena sabato 5 ottobre al PAN di Napoli. “La […]
“Linguaggi che ritengo laterali, meno indagati, provinciali se vogliamo nel senso positivo del termine, di innesto non convenzionale ad una radice culturale”. Con queste parole il curatore Andrea Bruciati ha commentato i risultati della X edizione del Premio Celeste, il cui atto finale è andato in scena sabato 5 ottobre al PAN di Napoli. “La valutazione sensoriale, fisica, concreta, effettuata dai colleghi-artisti ha alla fine avvalorato quella dei giurati”: già, colleghi-artisti, visto che notoriamente l’ultima votazione per il premio avviene consultando gli stessi artisti finalisti, nel ruolo di giudici.
La sezione Pittura & Grafica ha dunque visto l’affermazione di Paola Angelini, con l’opera A guardare il cielo si diventa cielo, mentre il Premio Fotografia & Grafica Digitale è andato a Silvia Mariotti con Try n.1 (serie Attempts). Ryts Monet al primo posto nella sezione Installazione, Scultura & Performance, con Black Flag Revival, e Lorenzo Morri per Video & Animazione, con l’opera Bacio. Tutti si aggiudicano un prize money di 4mila euro.
3.500 vanno invece a Francesco Cagnin per il Premio del Curatore, grazie all’opera CV, mentre il Premio del Pubblico – 500 euro – incorona Carlo Fiele, con L’Arca di Noè.
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