Ci risiamo: si avvicina la Biennale di Architettura di Venezia, e l’Italia non ha un curatore del padiglione. Il ministro Bray ci eviterà una nuova figuraccia decidendo in tempi rapidi? Intanto qualcuno fa i nomi di Boeri e Ciorra…
Negli ultimi giorni molti addetti ai lavori hanno sollevato la questione della nomina del curatore del padiglione Italia alla prossima Biennale di Architettura di Venezia. Tra sette mesi ci sarà l’inaugurazione ufficiale e, nonostante Rem Koolhaas sia stato chiamato a curare la Biennale numero 14 con largo anticipo a gennaio di quest’anno, del padiglione Italia […]
Negli ultimi giorni molti addetti ai lavori hanno sollevato la questione della nomina del curatore del padiglione Italia alla prossima Biennale di Architettura di Venezia. Tra sette mesi ci sarà l’inaugurazione ufficiale e, nonostante Rem Koolhaas sia stato chiamato a curare la Biennale numero 14 con largo anticipo a gennaio di quest’anno, del padiglione Italia non si sa ancora nulla. La discussione è partita quando Zeroundicipiù e Il Giornale dell’Architettura hanno lanciato una petizione (che si può firmare qui) per incoraggiare il Ministro Bray a prendere una decisione a riguardo. A quasi due settimane da quando è stata postata on-line sono state raccolte poco più di 200 firme, ma né dal Mibac nè da La Biennale è stata data alcuna risposta. E, prevedibilmente, tutto tacerà ancora per molto tempo. Anche se, nell’ambiente, alcune voci parlano di un incarico diretto affidato a un personaggio italiano vicino a Rem Koolhaas. Si fanno i nomi di Stefano Boeri e Pippo Ciorra.
Si sa che a far partire il meccanismo di selezione è il Ministero dei Beni Culturali, ma ad oggi non è stata ancora stabilita una procedura ufficiale. Di conseguenza, ogni anno si procede diversamente e, puntualmente, ogni anno la decisione arriva tardi. Non è la prima volta che questo accade, già nella scorsa edizione il curatore Luca Zevi è stato scelto pochi mesi prima dell’apertura della Biennale. Un ritardo che può avere notevoli conseguenze sulla qualità di quanto viene esposto. Questi sono giorni concitati per il Ministro Bray (che ha presentato ieri alla stampa la relazione per la riforma del suo Ministero) e sembra che la scelta del curatore del proprio padiglione nazionale, alla più importante manifestazione internazionale di architettura, non sia una priorità. Ma la Biennale di Koolhaas, per l’importanza che questo personaggio ha avuto e ha nel dibattito architettonico mondiale, si prevede memorabile. E l’Italia non può permettersi di fare una brutta figura davanti al mondo intero. Almeno non di nuovo.
– Zaira Magliozzi
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