Corinne Mazzoli vince la quarta edizione del premio Stonefly, riservato agli artisti in residenza alla Bevilacqua La Masa. Nasce dalla collaborazione con artigiani del calzaturiero la sua scultura-attrezzo, esorcismo della mania da fitness compulsivo
L’artista e l’artigiano. O meglio: l’operaio. L’incontro tra una creatività libera, indipendente e individuale ed un’altra per statuto e definizione seriale. Gioca su questa convergenza la quarta edizione di Stonefly Cammina con L’Arte, premio che lega l’azienda calzaturiera al progetto di residenze della Fondazione Bevilacqua La Masa. In corsa i quattordici artisti – o collettivi […]
L’artista e l’artigiano. O meglio: l’operaio. L’incontro tra una creatività libera, indipendente e individuale ed un’altra per statuto e definizione seriale. Gioca su questa convergenza la quarta edizione di Stonefly Cammina con L’Arte, premio che lega l’azienda calzaturiera al progetto di residenze della Fondazione Bevilacqua La Masa. In corsa i quattordici artisti – o collettivi – ospiti del programma Atelier dell’istituzione veneziana; a loro il compito, inedito nella storia del contest, di toccare con mano l’esperienza della fabbrica. Aggirandosi tra pantografi e spaccapelli, cardatrici e tirafodere; appropriandosi di gesti che assumono il connotato della ritualità, voci meccaniche e umane che intonano all’unisono la litania del lavoro. Trasformando l’oggetto, il dettaglio, anche – forse soprattutto – lo scarto e il rifiuto in germe per una nuova e impensata azione creativa.
Dall’incontro con le maestranze di Stonefly nascono le opere che partecipano al concorso, tutte esposte fino al 10 novembre nelle sale della Fondazione a Palazzetto Tito, in una mostra curata da Marco Tagliafierro. A vincere il riconoscimento, quest’anno, l’ironica Tutorial #1 How to get a Thigh Gap di Corinne Mazzoli, che mette alla berlina con lucida analisi critica l’utopia del corpo statuario, modellato a colpi di fitness. C’era una volta l’interno coscia, oggi americanizzato nel “thigh gap” del titolo: protagonista indiscusso di magazine e rotocalchi, assunto a primo obiettivo del dimagrimento di massa. Mazzoli mette insieme l’euforica isteria collettiva che serpeggia sulla rete, mostruosi attrezzi di correzione posturale ottocenteschi e una nemmeno troppo velata estetica fetish: nei laboratori Stonefly di Montebelluna, grazie alla perizia artigiana dei coniugi Annalucia e Danilo Dalla Palma nasce una scultura-accessorio in pelle e legno, monumento funzionante ad una effimera ansia da coscia snella. Destinato a un consapevole oblio, al primo profilarsi della mania da polpaccio tornito o dal revival del ventre piatto.
– Francesco Sala
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