Festival di Roma Updates: giornata di pronostici, in testa tutti mettono Spike Jonze. Deboli gli ultimi film in concorso, e il dibattito si accende sul Video On Demand
Oggi The Business Street ha ospitato il convegno sul mercato del Video On Demand in Europa, con particolare riferimento al nostro paese. Il dibattito ha affrontato temi quali le reali potenzialità del VoD, in Italia ancora allo stato fetale, di divenire una fonte veramente significativa di ricavi e la possibilità di rappresentare una concreta nuova […]
Oggi The Business Street ha ospitato il convegno sul mercato del Video On Demand in Europa, con particolare riferimento al nostro paese. Il dibattito ha affrontato temi quali le reali potenzialità del VoD, in Italia ancora allo stato fetale, di divenire una fonte veramente significativa di ricavi e la possibilità di rappresentare una concreta nuova opportunità affinché i film indipendenti riescano a trovare il loro pubblico, come in altre realtà. È stato poi il turno degli ultimi due film in concorso: Tir di Alberto Fasulo, consigliato come rimedio omeopatico contro l’insonnia, e Another me di Isabel Coixet, che sebbene non fosse comico nelle intenzioni ha destato l’ilarità della sala.
Andiamo ai pronostici: i bookmakers danno Her di Spike Jonze in testa, quotato a 3.50, vittoria che dovrebbe essere inoppugnabile, secondo logica. Ricordiamo, inoltre, che Joaquin Phoenix era il protagonista nell’ultimo film del presidente di giuria. Seguono con poco stacco Out of the Furnace di Scott Cooper con 4.00 punti e Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée a 5.50. Senza dubbio i film nordamericani quest’anno hanno conquistato l’indice di gradimento del pubblico: se a questo aggiungessimo il fuori concorso The Hunger Games, allora non ci sarebbe gara. Ma un festival ha le sue regole e, dunque, un premio va anche a un italiano, a maggior ragione quest’anno che tra concorso e fuori concorso ce ne erano dieci, e quindi il più quotato in questa categoria risulta essere I corpi estranei di Mirko Locatelli, che si piazza con un bel 6.50 in quarta posizione.
Quale film più propriamente festivaliero poi aggiungere al palmares: Acrid dell’iraniano Kiarash Asadizadeh, forse? A noi, che quest’anno non ha convinto neanche il folle Miike (secondo gli allibratori inglesi a 21.00 punti), non dispiacerebbe un premio a Blue Sky Bones di Cui Jian, rock star cinese agli esordi dietro la macchina da presa, ma Stanleybet lo esclude con soli 51.00 punti e sopra soltanto a Quod erat demostrandum (67.00) del rumeno Andrei Gruzsniczki e Cut down kite del cileno Diego Ayala (81.00). Ancora poche ore e sapremo se la giuria attribuirà i Marc’Aureli con un criterio o, come nella scorsa edizione, random. Riponiamo fiducia nel presidente di giuria, il cinefilo James Grey.
– Federica Polidoro
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