Quasi 4mila spettatori, 16 prime italiane assolute. Da Firenze primi bilanci per l’edizione 2013 de Lo Schermo dell’Arte Film Festival: che premia il cinema portoghese
Più di 3.700 spettatori in cinque giorni di programmazione, con 25 film tra documentari e film d’artista di cui 16 proiettati per la prima volta in Italia, seguiti da talk con registi ed artisti dopo ogni proiezione. Questo il bilancio sommario della sesta edizione de Lo Schermo dell’Arte Film Festival, diretto da Silvia Lucchesi, che […]
Più di 3.700 spettatori in cinque giorni di programmazione, con 25 film tra documentari e film d’artista di cui 16 proiettati per la prima volta in Italia, seguiti da talk con registi ed artisti dopo ogni proiezione. Questo il bilancio sommario della sesta edizione de Lo Schermo dell’Arte Film Festival, diretto da Silvia Lucchesi, che si è chiuso con The Man who invented himself, il film su Duane Michals, immagine simbolo di questa edizione. Ma la cosa che gratifica maggiormente gli organizzatori è l’aver visto sedere tra gli spettatori del cinema nomi di spicco del panorama artistico tra curatori, critici, artisti, galleristi e collezionisti tra cui Barbara Casavecchia, Giovanna Silva, Filipa Ramos, Andrea Lissoni, Alberto Salvadori, Andrea Viliani, Franziska Nori.
Frequentatissimi i Festival Talks dislocati nei vari luoghi coinvolti nel programma con importanti personaggi, da Simon Starling all’Accademia di Belle Arti ad Adrian Paci nell’Aula Magna del Rettorato, a Deimantas Narkevicious al Museo Marino Marini, al quale è stato anche dedicato il Focus on di questa edizione. Luogo leggermente distaccato ma degno di nota il Centro Pecci di Prato, dove per 3 giorni è stato proiettato il film-omaggio dedicato a Sol Lewitt nel 20esimo anniversario del suo Wall Drawing#736 all’interno del Centro. Pareri contrastanti hanno accompagnato invece la proiezione in anteprima mondiale del film Mastequoia Op.09-013, di Carlo Gabriele Tribbioli, Giacomo Sponzilli e Gabriele Silli, vincitore del Premio Lo Schermo dell’Arte 2012, che quest’anno è stato vinto dal duo portoghese Mariana Calò e Francisco Queimadela, che riceveranno 10mila euro per la produzione del progetto inedito The Mesh and the Circle che sarà proiettato durante la prossima edizione del Festival.
Maria Lind, direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Tensta Konsthall di Stoccolma, Adam Budak, curatore indipendente e curatore del padiglione dell’Estonia alla 55 Biennale di Venezia 2013 sono stati, insieme a Narkevicious, i protagonisti al VISIO – European Workshop on Artists’ Moving Images, giunto al suo secondo anno con la direzione di Leonardo Bigazzi, e che a Villa romana ha visto lo screening video dei 12 artisti internazionali partecipanti al workshop.
Da sottolineare l’innamoramento di Hiroshi Sugimoto – protagonista insieme a Starling della giornata di venerdì 15 – per il cinema Odeon, splendido esempio di architettura Art Nouveau che ha portato l’artista giapponese a decidere di riprendere la serie Theaters iniziata nel 1978 ma interrotta ormai da anni, nella quale ferma in un solo scatto l’intera durata del film usando come tempo d’esposizione il tempo dell’intera proiezione dello stesso. Curiosità per la sigla di questa VI edizione, realizzata dall’artista Paolo Meoni accompagnato al sax da Emanuele Becheri.
– Valentina Grandini
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