Seconda edizione per il Premio Francesco Fabbri. Sessanta finalisti a Pieve di Soligo, in attesa dei due vincitori. Gettoni in denaro e acqusizioni, mentre cresce la collezione della Fondazione
La Fondazione Fabbri e lo scouting. Una missione tutta orientata all’attualità e alla scena più giovane: attraverso il Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, giunto alla sua seconda edizione, con la cura di Carlo Sala, l’istituto culturale si mette sulle trace di artisti emergente meritevoli d’attenzione, nel campo delle arti visive e in particolare della […]
La Fondazione Fabbri e lo scouting. Una missione tutta orientata all’attualità e alla scena più giovane: attraverso il Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, giunto alla sua seconda edizione, con la cura di Carlo Sala, l’istituto culturale si mette sulle trace di artisti emergente meritevoli d’attenzione, nel campo delle arti visive e in particolare della fotografia. Fra il 30 novembre e il 22 dicembre 2013 i finalisti esporranno le loro opere negli affascinanti spazi di Villa Brandolini, a Pieve di Soligo, in Provincia di Treviso. Sessanta nomi in tutto, una folta short list da cui verranno fuori i due vincitori assoluti: uno per la categoria “Arte Emergente” e uno per quella sulla “Fotografia Contemporanea”. Il premio? Cinquemila euro a testa e l’acquisizione del lavoro in mostra nella collezione della Fondazione Fabbri, un fondo custodito presso il centro residenziale Casa Fabbri.
Un premio ancora giovane, che va ad affiancare sul territorio veneto altre realtà di questo genere – dal veterano Arte Laguna, al più istituzionale pacchetto di mostre e residenze della Fondazione Bevilacqua La Masa – e che promette un buon livello qualitativo, stando ai nomi che hanno lavorato alle selezioni: Antonio Arévalo, Andrea Bruciati, Stefano Coletto, Martina Cavallarin, Filippo Maggia, Luca Panaro, Roberta Valtorta, Francesco Zanot. L’anno scorso, tra gli artisti visivi, si era agiudicato il primo posto il bravo Jacopo Mazzoleni, trentino, classe ’83, quest’anno di scena alla galleria Paolo Maria Deanesi di Trento con le sue raffinate macchine sonore e concettuali; mentre per la fotografia la giuria aveva premiato Simone Bergantini, torinese, nato nel ’77, altra figura talentuosa, con una risuggestiva ricerca sperimentale e una serie di mostre tra Venezia (Jarach Gallery), Lugano e New York. Due buone intuizioni, da parte delle giurie. Per la prossima coppia c’è da attendere l’opening di sabato 30 novembre, fissato per le 17.30, durante cui è previsto l’anncuncio dei nuovi fortunati.
– Helga Marsala
www.fondazionefrancescofabbri.
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