Storie di corpi in crisi. Falke Pisano vince l’antico Prix de Rome olandese, con un’opera ispirata alle carceri. E vola a Roma, con quarantamila euro

È un premio per l’arte antichissimo, risalente al regno di Luigi XIV: fu il sovrano francese a istituirlo, nel 1663, come opportunità annuale per giovani e valorosi musicisti, pittori, scultori, incisori ed architetti, mandati in residenza presso l’Accademia di Francia a Roma. Tra i maggiori artisti che parteciparono al prestigioso Prix de Rome, senza arrivare al […]

È un premio per l’arte antichissimo, risalente al regno di Luigi XIV: fu il sovrano francese a istituirlo, nel 1663, come opportunità annuale per giovani e valorosi musicisti, pittori, scultori, incisori ed architetti, mandati in residenza presso l’Accademia di Francia a Roma. Tra i maggiori artisti che parteciparono al prestigioso Prix de Rome, senza arrivare al podio, ci furono persino Delacroix, Manet, Degas,  David.  Negli anni, sbocciarono via via anche le edizioni corrispondenti di Belgio,Canada, Olanda, mentre negli USA il Rome Prize viene offerto dall’Amarican Academy in Rome.
Quest’anno, a vincere la versione olandese – che è il premio nazionale per artisti under 40 più antico ed ambito – è stata Falke Pisano, nata ad Amsterdam nel 1978. In concreto, il pacchetto include 40mila euro e un soggiorno studio a Roma, grazie al supporto organizzativo e finanziario del Mondriaan Fund, divenuto main partner a partire dal 2013.
A convincere la giuria internazionale – presieduta da Birgit Donker, direttore del Mondriaan Fund, e composta daKathleen Bühler (curatore del Kunstmuseum di Berna), Ann Goldstein (direttore del Museo Stedelijk di Amsterdam), Nicoline van Harskamp (vincitore del Prix de Rome 2009), Navid Nuur (artista), Domeniek Ruyters (Editor-in- chief di Metropolis M) – è stata la nuova installazione di Pisano, nuovo step della serie “The Body in Crisis”, che ha “ha sorpreso la giuria con un impianto altamente politico, in cui l’artista riflette sul ‘corpo in crisi’, sulla base di un’affascinante analisi storica delle conseguenze della privatizzazione del sistema carcerario”.
L’ispirazione arriva infatti dalla realtà del Corrections Corporation of America, il primo carcere privatizzato statunitense, nato a Houston, in Texas, nel 1984. Il corpo del prigioniero, in una struttura come questa, diventa forza lavoro e dunque importante fattore economico: da qui partono le riflessioni socio-politiche dell’artista sul tema della rieducazione e della riabilitazione, sul rapporto tra marginalità, istituzioni e processi economici, e infine sull’adozione di tale realtà marginale da parte del sistema dell’arte contemporanea.
Questo ciclo in progress, iniziato nel 2011, si concentra su quei momenti della storia in cui, a seguito di stravolgimento culturali, politici, sociali, il pensiero collettivo ha subito delle improvvise deviazioni rispetto all’idea e alla percezione del corpo umano. Momenti o luoghi simbolici in cui il corpo entra in uno stato di crisi.
Falke Pisano era arrivata in finale insieme a Christian FriedrichRemco Torenbosch e Vasiljeva Ola, tutti scelti sulla base dei lavori realizzati nell’arco di cinque mesi ed esposti presso l’Appel arts centre di Amsterdam fino al 26 gennaio 2014.

– Helga Marsala

www.deappel.nl

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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