Torino Updates: fuochi d’artificio per Club to Club, che fa soldout e raggiunge il record d’affluenza. Gran finale al Lingotto con Diamond Version e Modeselektor, overdose di techno e sperimentazione pura
Nottata energica, lo scorso venerdì, all’Hiroshima Mon Amour, dove Club to Club ha fatto soldout con le esibizioni di Kyle Hall – ancora un bambino nei migliori anni della techno Detroit, oggi rappresentante di una promettente generazione che punta al recupero di quella gloriosa tradizione – e della producer Nina Kravitz, ex modella siberiana, fuggita dalle […]
Nottata energica, lo scorso venerdì, all’Hiroshima Mon Amour, dove Club to Club ha fatto soldout con le esibizioni di Kyle Hall – ancora un bambino nei migliori anni della techno Detroit, oggi rappresentante di una promettente generazione che punta al recupero di quella gloriosa tradizione – e della producer Nina Kravitz, ex modella siberiana, fuggita dalle passerelle a favore di club e consolle, tornata a Torino in una versione più austera e molto techno oriented.
E ha chiuso in bellezza il festival, ieri notte, con un nuovo record di ingressi. Circa 7000 persone sono accorse al gran finale al Lingotto Fiere per una ventata di elettronica internazionale di altissimo livello. Record nella storia dell’evento.
Grande live di Kieran Hebden alias Four Tet, che ha pensato a scaldare il pubblico a inizio serata; a seguire i maestri ddella scena post-techno Olaf Bender e Carsten Nicolai, entrambi sotto il segno della storica Raster-Noton, uniti nel progetto più che sperimentale Diamond Version. Straordinario successo anche per l’emozionante come quelli firmati dal un altro duo, ovvero Gernot Bronsert e Sebastian Szary, noti come Modeselektor: con loro è sceso in campo un pezzo della storia della musica underground della Berlino post-muro, accompagnato da uno spettacolo audiovisuale di grande impatto visivo.
Un occhio di riguardo per il ritorno di Steve Goodman aka Kode9, il mitico fondatore dell’etichetta Hyperdub, che non solo ha regalato a Torino la vibrante sessione nella Sala Rossa del Lingotto di ieri, ma anche un progetto tutto nuovo, A Great Symphony for Torino, presentato ieri alla Fondazione Re Raubaundengo: cinque giovani talenti torinesi e gli studenti dello IED Sound Design sono stati chiamati da Goodman a registrare i suoni di alcuni dei punti più rappresentativi della città, rigorosamente non sintetizzati. Un esperimento di musica concreta per ritrovare il suono di Torino, ascoltabile tanto su SoundCloud che nei rispettivi luoghi urbani in cui i sono avvenute le registrazioni. Fino al 12 gennaio 2014.
– Enrichetta Cardinale Ciccotti
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