Torino Updates: i doodles di Nedko Solakov e l’albero mascherato di Luigi Ontani. Nuove opere site specific nella collezione GAM: intervista video all’artista bulgaro e tante foto in anteprima
Ultimi ritocchi per l’installazione di Luigi Ontani, che ha realizzato un’opera site specific per la GAM di Torino sulla parete del “Corridoio dell’Infinito”, al primo piano del Museo, dove si trova la collezione permanente. Lo abbiamo osservato mentre rifiniva con cura i contorni del suo grande albero sacro e profano che contiene un ciclo di […]
Ultimi ritocchi per l’installazione di Luigi Ontani, che ha realizzato un’opera site specific per la GAM di Torino sulla parete del “Corridoio dell’Infinito”, al primo piano del Museo, dove si trova la collezione permanente. Lo abbiamo osservato mentre rifiniva con cura i contorni del suo grande albero sacro e profano che contiene un ciclo di maschere balinesi: “L’opera si chiama Paradosso: la setta dei sette sos-petti”, le parole sono in balinese per spiegare il senso simbolico e iconologico della mascheraria”. Un progetto tutto giocato sull’iconologia della Diana Efesia, una dea dotata di sette seni che, in realtà, ci spiega Ontani, sono dei testicoli di toro, e nato a partire da un disegno: “i titoli nascono da un quaderno che ho sempre con me e quando sono a Bali li trasformo in disegni”. Il passo successivo è stato quello di dipingere questo enorme albero, inframezzato di volti in legno.
La GAM si è dotata anche di un’altra opera permanente, quella realizzata dall’artista bulgaro Nedko Solakov nei primi giorni di novembre durante i giorni di apertura, ma anche di chiusura, del museo. Una doppia installazione, nata sotto gli occhi dei visitatori che ne è diventato inconsapevolmente parte integrante, trattandosi di disegni stilizzati in forma di scarabocchio (doodles) sui soffitti delle scale e sulle panche del primo e secondo piano. I primi, Eight Ceilings, sono stati acquisiti dalla Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea, mentre i secondi, Thirteen Benches, sono stati donati dall’artista in omaggio ai numerosi visitatori che l’hanno supportato, interrogato e con cui hanno interagito in queste giornate torinesi. Il concept delle due opere ce lo spiega lui stesso nella nostra breve intervista.
– Claudia Giraud
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