Torino Updates: la Notte delle Arti Contemporanee ai voti. Le cinque migliori mostre in galleria a insindacabile giudizio della redazione di Artribune
Il sabato dell’art week torinese non può concludersi che con il classico giro-delle-gallerie in notturna, uno dei casi più sperimentati di opening collettivi del Belpaese, che ha fatto scuola per molte repliche successive. Spesso caratterizzata dal meteo inclemente, quest’anno la Notte delle Arti Contemporanee è stata invece beneficiata da un clima quasi estivo, che ha […]
Il sabato dell’art week torinese non può concludersi che con il classico giro-delle-gallerie in notturna, uno dei casi più sperimentati di opening collettivi del Belpaese, che ha fatto scuola per molte repliche successive. Spesso caratterizzata dal meteo inclemente, quest’anno la Notte delle Arti Contemporanee è stata invece beneficiata da un clima quasi estivo, che ha favorito il riversarsi per strada degli art addict torinesi e dei tanti ospiti. Quindici la gallerie coinvolte, fra le quali la redazione di Artribune ha stilato la classica Top 5, documentata da puntuale illustrazione…
1 – MARK HANDFORTH DA FRANCO NOERO
Mostre di grande respiro internazionale nei nuovi spazi di Franco Noero, sempre più lontano dal centro di Torino, ma sempre più vicino a standing di top gallery europea. Sculture enormi e piccole per la mostra intitolata Capricorno. Opere in vario formato, ma in costante relazione con la luce. Dalle candele al neon per la seconda personale dell’artista nato ad Hong Kong.
2 – PETER FRIEDL DA GUIDO COSTA PROJECT. La sceneggiatura allestita dall’artista si declina inseguendo il concetto di modello e della sua poetica. Il modello architettonico, con i plastici di quattro case realizzate in scala, dalla casa paterna dell’artista in Alta Austria, traccia della memoria autobiografica, alla residenza privata di Ho Chi Min ad Hanoi. E poi i “quattro personaggi in cerca d’autore”, identificati nelle marionette di Giulia Schucht, moglie di Antonio Gramsci, di Toussaint Louverture, il rivoluzionario e liberatore di Haiti, di John Chavafambira, il “Black Hamlet” della prima psicoanalisi africana, del magnate Henry Ford.
3 – MICHEAL BAUER DA NORMA MANGIONE. Pittura di qualità da Norma Mangione, che presenta una serie di nuovi lavori del tedesco Michael Bauer, già proposto in passato dalla sua galleria. Due grandi tele dal tono surreale, in bilico tra astratto e figurativo, e una serie di austere litografie in bianco e nero.
4 – EMILIO ISGRÒ DA PHOTO&CONTEMPORARY
Non si smentisce mai, il maestro Emilio Isgrò. Che per questa bella personale torinese azzecca sintesi, equilibri, corrispondenze. A fare da fil rouge è l’Italia, come spesso negli ultimi lavori: quella raccontata dalle testate dei principali giornali italiani, per il nuovissimo e raffinato ciclo “Modello”, e quella restituita dalle sue versioni della Costituzione. Testi alterati dalle mitiche cancellature, che decontestualizzano e rigenerano – qui con ironia pungente, lì con eloquente ambiguità – il senso dei fatti, delle cose, della storia. Efficacissimi i pezzi nuovi, più piccoli, come pure le grandi superfici candide in cui la scrittura svapora, si contraddice, tradisce se stessa e si rinnova. Lineare l’allestimento e sempre magnetica l’iconoclastia apparente che ha reso celebre Isgrò. E che ancora, dopo oltre cinquant’anni anni di carriera, trova significati nuovi ed intuizioni potenti.
5 – RIZZI/FERRERO/SANCHEZ DA GAGLIARDI ART SYSTEM. Convince l’inedito mix apparecchiato per la notte, dal film di Mario Rizzi girato per sette settimane nel campo profughi Zaatari ai Tecnosapiens di Richi Ferrero, fino ai sincopati switch semantici e tecnici di Justin Sanchez.
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