Un’asta-evento per Alda Merini, a Napoli. Artisti in soccorso della cultura
Un evento dedicato a una delle più note poetesse contemporanee italiane. Gli artisti si mobilitano per Alda Merini. Obiettivo: raccogliere i fondi per riaprire la sua Casa Museo milanese. E il Comune che fa?
C’era un muro, nella casa milanese dei Navigli affittata ad Alda Merini, che la poetessa usava come taccuino. Numeri di telefono scritti con un pennarello rosso, le caricature del pittore-editore Arnoldo Musca Mondadori, e poi piccoli disegni, scarabocchi, aforismi, versi, appunti. Era un’enorme pagina quotidianamente riempita, un prolungamento di sé stessa nello spazio, là dove abitare, scrivere, dormire, restare, pensare e ricordare era un’unica cosa. Pensiero fatto di pareti, di mobili, di stanze, di coperte, di quaderni.
QUEL MURO CHE RISCHIAVA DI SPARIRE
Quando il condominio dello stabile decise di ristrutturare l’appartamento, dopo la morte della Merini (avvenuta nel 2009), il “Muro degli angeli” – così fu battezzato, dai versi di una sua poesia – rischiò di andare perduto. Uno strato di intonaco avrebbe coperto anni di domestica routine, testimonianze fisiche come impronte di mani, con ancora viva la pressione sul cemento, che qualcuno invece avrebbe dovuto difendere.
Quel qualcuno fu, tra gli altri, Bartolo di Giovanni, insegnante e amico della Merini, che insieme alle figlie della poetessa e ad altri esponenti del mondo della cultura, diede un determinante contributo alla campagna di sensibilizzazione, utile a ottenere l’intervento del Comune di Milano: quel muro era un patrimonio culturale, da affidare alle cure delle Soprintendenze. Nel 2012, dopo varie traversie e una petizione a cui risposero centinaia di firme, il caso fu risolto. Una ditta specializzata eseguì lo strappo, ricavando nove pannelli, trasferiti nell’ex tabaccheria comunale di Via Magolfa, che già la giunta Moratti aveva identificato come sede della Casa Museo dedicata alla Merini.
UNA CASA-MUSEO CHE NON C’È
Uno spazio che ancora, però, non si è riusciti a mettere a regime – tra gli allestimenti da completare e il personale da pagare – nonostante la famiglia avesse subito donato all’amministrazione i beni contenuti nella casa dei Navigli e una serie di documenti – oggetti, video, libri, foto, articoli, canzoni, testimonianze -, inclusi i pannelli del Muro degli Angeli. Dopo un paio d’anni dall’inaugurazione, avvenuta nel 21 Marzo 2011, giorno del compleanno della poetessa, la sede venne infatti chiusa. Con una lettera inviata ai familiari, il Comune riferiva: “A causa di mancato bilancio, non può proseguire il mantenimento della casa della Poesia “. Ancora oggi niente è cambiato.
È proprio Bartolo Di Giovanni a organizzare oggi un evento, dal titolo Una piuma per Alda Merini, nel tentativo di raccogliere fondi per la causa. Il 29 novembre 2013, presso lo Spazio Amira di Nola, in provincia di Napoli, le opere donate da vari artisti alla Fondazione “Una piuma per Alda” saranno battute all’asta, con un format che girerà poi in altre città d’Italia. A contorno una serie di iniziative: dalla presentazione di un volume d’arte pubblicato da Il Laboratorio/le edizioni – contenente anche un testo della Merini dettato per telefono al poeta Sergio Zuccaro – alla performance di Amalia Ruggiero e Alida Campanile “Sono nata il 21 a primavera”, fino ai reading di poesia e alla performance Lallafonie, curata dalla musico-terapeuta Caterina Leone.
Naturalmente, la domanda da porre alla giunta Pisapia è una: è così difficile recuperare anche solo una parte del budget necessario, o inventarsi delle strategie di gestione, per avviare finalmente un progetto dedicato a una delle più note poetesse italiane del Novecento? Nel frattempo, mentre si vocifera di un bando per assegnare il museo a delle associazioni culturali (senza oneri per l’amministrazione), sono ancora artisti e cittadini a darsi da fare. Meglio che lasciar morire tutto: muri, memorie, luoghi, progetti, intenzioni.
– Helga Marsala
Una piuma per Alda Merini
29 novembre 2013, ore 18
Spazio Amira, via San Felice 16 – Nola, Napoli
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