Come stanno messi gli altri? Non benissimo: in Francia fallisce una catena di librerie. E il Portogallo vende all’asta 85 Miró di proprietà pubblica
L’erba del vicino è sempre più verde? Chissà quante volte il detto popolare viene tirato in ballo, per poi essere altrettante volte smentito. Ora può tornare utile, visto che anche noi spesso ci ritroviamo a sottolineare gli effetti della crisi sulla realtà italiana: perdendo a volte di vista il fatto che abbiamo a che fare […]
L’erba del vicino è sempre più verde? Chissà quante volte il detto popolare viene tirato in ballo, per poi essere altrettante volte smentito. Ora può tornare utile, visto che anche noi spesso ci ritroviamo a sottolineare gli effetti della crisi sulla realtà italiana: perdendo a volte di vista il fatto che abbiamo a che fare con problemi strutturali, di tutto un sistema socio-economico almeno europeo. E gli esempi, purtroppo, non mancano: come in Francia, dove il Tribunal de commerce di Parigi ha posto in liquidazione giudiziaria la catena di librerie Chapitre, del gruppo Actissia. Undici dei 52 punti vendita, in tutto il Paese, sono già sul mercato in cerca di acquirenti: c’è tempo fino a febbraio, quando Chapitre chiuderà definitivamente.
Diverso, e magari più grave, quanto accade in Portogallo: visto che in questo caso è lo stesso governo a mettere sul mercato una fetta di patrimonio, nella fattispecie 85 opere di Joan Miró. Una di queste, anzi, il dipinto Estrella azul, è già passata sul mercato, venduto nello scorso giugno da Sotheby Londra per 30 milioni di sterline, quasi il doppio della stima. Il nucleo nel suo complesso apparteneva al Banco Portugués de Negocios, nazionalizzato nel 2008: e la vendita mira a colmare almeno in parte il buco da quasi 2 miliardi di euro creatosi con la nazionalizzazione. L’appuntamento ora è con Christie’s, che metterà all’asta i Miró il 4 e 5 febbraio prossimi.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati