È morto a Milano Giancarlo Cazzaniga, uno degli “artisti del Jamaica”. Protagonista del Realismo Esistenziale, espose due volte alla Biennale di Venezia
Era uno dei classici “artisti di Brera”, in rapporti con personaggi come Chighine, Morlotti, Crippa, Peverelli, Vaglieri, Tadini, ma anche Manzoni, Castellani, Ajmone. Con Romagnoni, Ceretti, Ferroni, Guerreschi, Vaglieri, Bodini, Banchieri, fu uno degli animatori di quel gruppo definito poi Realismo Esistenziale. All’età di ottantatre anni, la memoria storica di questo intenso periodo perde uno […]
Era uno dei classici “artisti di Brera”, in rapporti con personaggi come Chighine, Morlotti, Crippa, Peverelli, Vaglieri, Tadini, ma anche Manzoni, Castellani, Ajmone. Con Romagnoni, Ceretti, Ferroni, Guerreschi, Vaglieri, Bodini, Banchieri, fu uno degli animatori di quel gruppo definito poi Realismo Esistenziale. All’età di ottantatre anni, la memoria storica di questo intenso periodo perde uno dei suoi protagonisti, Giancarlo Cazzaniga, scomparso il 5 dicembre – ma la notizia è giunta solo ora – a Milano.
Nato a Monza il 20 settembre 1930, aveva frequentato a Milano l’Accademia d’Arte Cimabue, incontrando gli artisti nei locali divenuti mitici per la Milano di quegli anni, il Bar Jamaica, la latteria delle sorelle Pirovini, il bar della Titta. Oltre al paesaggio, che ha costituito un suo impegno costante per tutta la carriera, nelle sue opere tornava spesso la musica, in particolare il Jazz (era amico del grande trombettista Chet Baker). La sua prima mostra personale si era tenuta a Brescia nel 1957, mentre nel 1958 era presente a Milano, alla Permanente, invitato alla mostra “Giovani Artisti Italiani”. Il suo periodo di maggior notorietà restano però gli anni Sessanta: con due presenze alla Biennale di Venezia – nel 1962 e nel 1966 – e una alla Quadriennale di Roma, nel 1965.
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