Il Grand Tour in Italia di Bill Viola, immagini della prima tappa alla Gam di Torino. Pienone per il Casual Talk con il videoartista e la compagna Kira Perov: poi sarà il turno di Mantova e Firenze
“I was a terrible painter”, è la risposta eloquente di Bill Viola a chi gli chiedeva, a Torino, durante il primo Casual Talk di una serie che toccherà Mantova e poi Firenze, perché non si sia dedicato alla pittura. Questo perchè, nonostante faccia videoarte da quarant’anni, è considerato da sempre un pittore. Ma lui lo […]
“I was a terrible painter”, è la risposta eloquente di Bill Viola a chi gli chiedeva, a Torino, durante il primo Casual Talk di una serie che toccherà Mantova e poi Firenze, perché non si sia dedicato alla pittura. Questo perchè, nonostante faccia videoarte da quarant’anni, è considerato da sempre un pittore. Ma lui lo è nel profondo dell’anima, nel modo in cui riesce a controllare il tempo, a dilatarlo e a diluirlo fino a farlo scomparire. Qualcosa che gli è riuscito perfettamente anche in una sua opera recente, The Encounter, tratta dalla serie Mirage, dove si assiste ad un passaggio di consegne (della conoscenza) da una donna anziana a una più giovane, sullo sfondo del deserto della California.
L’opera, collocata al secondo piano della GAM di Torino fino al 10 gennaio, lungo il percorso espositivo della collezione permanente dedicato alla natura, intende creare un dialogo tra la ricerca personale di Viola e la tradizione pittorica dei quadri di Giulio Turcato, Filippo De Pisis, Mario Mafai e Tancredi, esposti lì accanto. La serata nella sala conferenze del museo, stipata di gente all’inverosimile, è proseguita con la presentazione di cinque videoproiezioni, tutte realizzate tra il 2012 e il 2013, ed esposte solo una volta nel giugno di quest’anno, in una mostra a Londra: Walking on the Edge, sull’incontro tra un padre e un figlio; Inner Passage, un richiamo alle passeggiate del land artist Richard Long; The Chapel of Frustrated Actions and Futile Gestures, sulla “tirannia della settimana lavorativa”; Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity, sulla preziosità del tempo che passa e sull’importanza di lasciarsi dietro una traccia; e Three Women, sul classico tema delle tre età della donna. Le immagini scorrevano lentamente mentre Bill Viola e la sua compagna di una vita, nonché co-autrice di tutti i suoi lavori, Kira Perov (“Kira mi dà ispirazione perché lei scopre delle cose che io non vedo quando creo”), le commentavano, spiegandone la genesi e gli accorgimenti tecnici utilizzati: “quando realizziamo un’opera, la giriamo per un minuto e poi lo allarghiamo”.
Viola ha ora in corso una mostra a Palazzo Te di Mantova. Fino al 20 febbraio 2014, propone The Raft, un video che racconta, con un’inquadratura fissa e immagini rallentate, la caduta e la resistenza di un gruppo di persone investite da un violento getto d’acqua. Poi c’è la Galleria degli Uffizi di Firenze che, dal 17 al 22 dicembre, ospita nella ex-chiesa di San Pier Scheraggio l’opera Self Portrait, Submerged, che l’artista americano ha donato agli Amici degli Uffizi, arricchendo le collezioni del museo fiorentino. Torino è stata, dunque, la prima tappa di un tour di conversazioni informali in Italia, i Casual Talks, appunto, che toccherà Mantova, giovedì 12 dicembre alle 18.30, nella Sala polivalente di Palazzo Te, e infine Firenze, sabato 14 dicembre, alle 17.00, nel Cenacolo di Santa Croce.
– Claudia Giraud
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