La Turchia avrà il suo padiglione a Venezia per i prossimi 20 anni. Concluso deal immobiliare con la Fondazione Biennale
La Turchia viaggia sull’onda della propria crescita economica e culturale (solo in parte arrestata dai fatti di Gezi Park) e investe sulla Biennale di Venezia. Il paese, tramite la Fondazione IKSV (Istanbul Foundation for Culture and Arts), ha concluso un accordo con la Fondazione presieduta da Paolo Baratta per un padiglione fisso per i prossimi […]
La Turchia viaggia sull’onda della propria crescita economica e culturale (solo in parte arrestata dai fatti di Gezi Park) e investe sulla Biennale di Venezia. Il paese, tramite la Fondazione IKSV (Istanbul Foundation for Culture and Arts), ha concluso un accordo con la Fondazione presieduta da Paolo Baratta per un padiglione fisso per i prossimi 20 anni. Lo spazio troverà ospitalità nel nuovo palazzetto – per capirci lo stesso edificio che ospita il Padiglione della Santa Sede – all’Arsenale e sarà nelle disponibilità della Turchia dal 2014 (debutto con la Biennale di Architettura in partenza a giugno) al 2034.
A riprova della grande partecipazione di aziende, famiglie e privati (non solo turchi, se è vero come è vero che la scorsa partecipazione turca alla Biennale d’Arte 2013, appena conclusa, è stata sponsorizzata da Fiat), l’operazione “immobiliare” si è potuta concludere grazie all’impegno di qualcosa come 21 sponsor. Da Akbank a Garanti, dalla famiglia Koç alla famiglia Sabanci. L’IKSV, che avrà l’incarico di gestire il padiglione per tutti i prossimi 20 anni e che, in patria, allestisce la sempre più centrale Biennale di Istanbul, comunica che, nel 2014, renderà noto il curatore del padiglione per la prossima Biennale d’Arte prevista per fine maggio 2015. Una biennale importante perché organizzata in sinergia e in parallelismo con l’Expo Universale di Milano…
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