Morto in Svizzera Günther Förg. Il grande pittore tedesco (e un po’ italiano) scompare proprio nel giorno del suo sessantunesimo compleanno
Di lui avevamo parlato di recente, in occasione della sua mostra – resterà come l’ultima, di carattere museale – che si era inaugurata a fine settembre al Museo Carlo Bilotti, a Roma. Da tempo Günther Förg combatteva con una grave malattia, ma nessuno avrebbe mai pensato che il destino gli avrebbe dato l’ultimo appuntamento proprio […]
Di lui avevamo parlato di recente, in occasione della sua mostra – resterà come l’ultima, di carattere museale – che si era inaugurata a fine settembre al Museo Carlo Bilotti, a Roma. Da tempo Günther Förg combatteva con una grave malattia, ma nessuno avrebbe mai pensato che il destino gli avrebbe dato l’ultimo appuntamento proprio oggi, 5 dicembre, a Neuchâtel, in Svizzera, nel giorno in cui cade anche il suo sessantunesimo compleanno. E ne parliamo con particolare partecipazione, visto che l’artista tedesco – era nato a Füssen, il 5 dicembre 1952 – aveva da tempo stabilito un rapporto speciale con l’Italia e la sua cultura, e in particolare con Roma, dove aveva più volte soggiornato ed esposto, interessandosi all’urbanistica del ‘900 e alle architetture razionaliste.
Pittore astrattista per vocazione, ma anche graphic designer, scultore e fotografo, Förg si era formato fra il 1973 e il 1979 presso l’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, mentre dal 1992 al 1999 aveva insegnato alla Staatliche Hochschule für Gestaltung di Karlsruhe. I suoi dipinti geometrici, astratti e fortemente colorati, che combinano diversi materiali e medium nella pittura, rivelano forti influenze architettoniche; sensibili i reciproci scambi con il Minimal americano. Negli anni ‘80 iniziò a usare la fotografia come finalizzazione delle sue creazioni, sempre con ammiccamenti architettonici. Fra le mostre più recenti, vanno ricordate quella del 2009 alla Fondation Beyeler di Basilea, del 2006 al Kunstmuseum di Basilea e del 2007 alla Fondazione Langen a Neuss. Förg era stato premiato nel 1996 a Colonia con il prestigioso Wolfgang Hahn Prize.
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