Il cantiere edile occupa il giardino pubblico? E i cittadini rispondono col Cantiere dei Poeti. Succede a Roma, in piazza Dante. Arte, letteratura e senso civico, reinventando la città
“Combattere il degrado di una piazza occupata da un cantiere. Immaginarne la bellezza, ora sequestrata”. È questa la mission del progetto “Cantiere dei Poeti”, nato dal basso e in maniera orizzontale, grazie all’iniziativa di un gruppo di cittadini che ha deciso di agire, anziché subire, come da prassi. Siamo a Roma, in piazza Dante, Rione […]
“Combattere il degrado di una piazza occupata da un cantiere. Immaginarne la bellezza, ora sequestrata”. È questa la mission del progetto “Cantiere dei Poeti”, nato dal basso e in maniera orizzontale, grazie all’iniziativa di un gruppo di cittadini che ha deciso di agire, anziché subire, come da prassi. Siamo a Roma, in piazza Dante, Rione Esquilino. Lavori in corso, come di continuo accade nelle metropoli: la Cassa Depositi e Prestiti sta ristrutturando la sua storica sede, che diventerà il quartier generale amministrativo dei Servizi segreti. Tempi lunghi, però: cantiere aperto nel 2011 e chiusura prevista per metà 2015 (il che significa, stando alle consuetudini nostrane, che prima del 2016 – se tutto va bene – non si consegneranno le chiavi). Tutto normale? Insomma. Il giardino che occupa la piazza è stato quasi interamente occupato dai macchinari e gli alloggi degli operai, sottraendo al quartiere uno spazio verde, liberamente fruibile, dove sostare, passeggiare, portare a giocare i bambini. Proteste varie dei residenti e la questione risoltasi in nulla di fatto: the work must go on.
Ecco allora che gli stessi cittadini, stanchi ma non rassegnati, si inventano qualcosa di diverso, utile a dare un segnale concreto, prima di tutto alle amministrazioni: coinvolgendo insegnanti, studenti, artisti e scrittori, gli abitanti della zona si sono fatti promotori di un percorso di riqualificazione urbana, includendo l’area tra viale Manzoni, piazza Vittorio e via Merulana. Ne sono scaturite una serie di suggestioni, a partire dai testi dei poeti a cui sono dedicate le strade di quel quadrante.
Fitto e fecondo il programma di laboratori, che ha risvegliato senso civico, spirito di aggregazione e amore per la cultura:Elena Stancanelli ha lavorato con gli studenti del Liceo Classico “Pilo Albertelli” sulle risonanze tra il Canto XXVI dell’Inferno di Dante e Se questo è un uomo di Primo Levi; il lavoro è poi proseguito insieme all’artista Massimo Ruiu. I bambini della scuola elementare “Di Donato” hanno accostato l’Orlando Furioso di Ariosto e la Gerusalemme Liberata diTorquato Tasso, con Massimo Livadiotti e Ruggero Savinio a condurre i laboratori artistici; infine, le classi della scuola media “Manin” hanno tratto ispirazione da testi di Giacomo Leopardi, Iosif Brodskij, John Keats e della poetessaAnnalisa Alleva, che vive proprio in piazza Dante, con Beatrice Pasquet, Aurelio Bulzatti, Andrea Aquilanti eGianfranco Grosso a seguire la parte visiva.
Disegni, dipinti, testi, bozzetti, diventeranno il corpus di una collezione destinata ad abbellire e connotare gli spazi della piazza. Il “Cantiere dei poeti” – sostenuto dalla stessa Depositi e Prestiti – si concluderà infatti entro l’estate del 2014, quando le recinzioni saranno dipinte con una sequenza di alberi stilizzati e le riproduzioni dei materiali prodotti verranno installate lungo la palizzata, a simulare le pagine di un libro aperto.
Il senso? Riprendersi la bellezza dei luoghi e progettarla daccapo, dal niente, dal basso. Contro il degrado diffuso, la perdita di spazi comuni e il destino di invivibilità a cui le grandi città s’inchiodano, indebolendosi.
– Helga Marsala
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