Nomination agli Oscar: nessuno escluso! Paolo Sorrentino nella cinquina del miglior film straniero: ma è Steve McQueen a fare incetta di finalisti
E arrivano le nomination per gli Oscar 2014, che si terranno nella notte del 2 marzo. Il presidente degli Academy of Motion Picture Arts and Sciences, Cheryl Boone Isaacs, ha reso note le magiche cinquine insieme al co-host Chris Hemsworth. Si da così da il via alle danze. 10 candidature per American Hustle di David […]
E arrivano le nomination per gli Oscar 2014, che si terranno nella notte del 2 marzo. Il presidente degli Academy of Motion Picture Arts and Sciences, Cheryl Boone Isaacs, ha reso note le magiche cinquine insieme al co-host Chris Hemsworth. Si da così da il via alle danze. 10 candidature per American Hustle di David O’ Russel fra cui miglior film, attore (Christian Bale) e attrice protagonista (Amy Adams), migliori comprimari uomo e donna (Bradley Cooper, Jennifer Lawrence), sceneggiatura originale, regia e due categorie tecniche minori (costumi e scenografie). Parimerito Gravity di Alfonso Cuaron (per il momento e solo sulla carta), il film più sopravvalutato dell’anno (ne gioirà il direttore Barbera che l’aveva scelto per aprire il Festival di Venezia), che si becca nomination sia nelle categorie più importanti che in quelle tecniche. Segue 12 Years A Slave di Steve McQueen con ben 9 nomination, compresa una candidatura nell’adattamento della sceneggiatura e una nel montaggio. Sei per Nebraska di Alexander Payne, in tutte main section: film, regia, fotografia, sceneggiatura originale, attore protagonista (Bruce Dern) e attrice non protagonista (June Squibb). Sei ancora per un’altra pellicola secondo noi sopravvalutata e cioè Captain Phillips di Paul Greengrass, con l’unica possibile (miglior attore protagonista Tom Hanks) completamente snobbata. Quindi, se così stanno le cose, speriamo non vinca niente. Sei anche per Dallas Buyers Club di Marc Vallee, coi due attori Jared Leto e soprattutto Matthew McConaughey che gareggiano come miglior comprimario e attore protagonista. E a McConaughey dovrebbe andare un Oscar anche solo per quegli esilaranti dieci minuti con Di Caprio in The Wolf of Wall Street, già pietra miliare della storia del cinema. Peccato invece per Di Caprio che nonostante sia nella cinquina dei migliori attori, non riceverà l’oscar nemmeno quest’anno (anche perchè, come aveva commentato ai Golden Globe, di tante interpretazioni, un riconoscimento proprio per una commedia è abbastanza surreale), ma non è detta l’ultima parola, staremo a vedere.
Tornando alla lista, Her di Spike Jonze concorre a cinque statuette, quasi tutte in categorie minori come colonna sonora e canzone originale, ma anche come miglior film (non ce la farà mai, n.d.r.) e sceneggiatura originale. Felici tutti quelli, blogger interplanetari in prima linea, che hanno visto reintegrato con una media consistente il buon vecchio Martin Scorsese, snobbato in sede HFPA, che gareggia tra i migliori film, migliori registi, nelle migliori sceneggiature adattate, miglior supporting role (Jonah Hill), infine come accennato prima, per il miglior protagonista. Andato bene anche Stephen Frears con il suo Philomena, con quattro candidature, tra cui la più papabile è quella alla sceneggiatura non originale. Ma dovrà vedersela con Woody Allen, che è in lizza con il suo Blue Jasmine anche nelle categorie miglior attrice protagonista (Cate Blanchett) e non protagonista (Sally Hawkins). Ma queste due a loro volta dovranno spuntarla su Meryl Streep (poche possibilità all’attivo nella corrente edizione) e Julia Roberts, entrambe sul set di August: Osage County.
Tra i cartoni segnaliamo le due candidature di Despicable Me 2 e Frozen, che si contendono anche la canzone originale e se non andranno entrambe i premi alla Disney, Happy di Pharrel Williams metterebbe un numero consistente di persone d’accordo. In tutto ciò non vanno dimenticate le tre nomination in ambito tecnico a Lo Hobbit: la desolazione di Smaugh. Due a The Grandmaster di Wong Kar-Wai, due minori anche ai fratelli Coen (fotografia e sound mixing) per Inside Lewyn Davis. Scenografia e costumi per Il grande Gatsby di Baz Luhrmann. Meritatissima almeno una candidatura per Before Midnight di Richard Linklater nella sceneggiatura. Infine la vittoria quasi certa per la canzone originale degli U2 (e già pregustiamo lo show…) nel film su Mandela.
Strascichi di polemiche ci saranno per la candidatura di Paolo Sorrentino, che aveva già alzato il polverone, come sappiamo, alla vittoria dei Golden Globe. Lui se la vedrà con The Hunt di Thomas Vinterberg, The Broken Circle Breakdown del belga Van Groeningen, con Omar del palestinese Hany Abu-Assad, ma soprattutto con (vera sorpresa questo ripescaggio) il franco-cambogiano Rithy Pahn, che, ricordiamo, aveva già vinto la sezione Un Certain Regard all’ultimo Festival di Cannes.
Countdown is started e intanto ci godiamo il primo spot messo in circolazione con la mascolina Ellen DeGeneres, host della Notte degli Oscar dell’anno, alla guida di un corpo di ballo in pieno stile hollywoodiano…
– Federica Polidoro
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