Patente, libretto e… comunicato stampa. L’Arabia Saudita introduce il controllo della polizia sui contenuti delle mostre d’arte: “vogliamo evitare attacchi contro i simboli politici e religiosi”
Ma l’Arabia Saudita un tempo non era il più moderno e “liberale” – per quel che vale, da queste parti – dei paesi mediorientali? Non vantava una monarchia di moderne vedute e rapporti privilegiati con gli USA, portabandiera delle libertà individuali? Va bene che, se la Cina ancora multa di 1,2 milioni di dollari Zhang […]
Ma l’Arabia Saudita un tempo non era il più moderno e “liberale” – per quel che vale, da queste parti – dei paesi mediorientali? Non vantava una monarchia di moderne vedute e rapporti privilegiati con gli USA, portabandiera delle libertà individuali? Va bene che, se la Cina ancora multa di 1,2 milioni di dollari Zhang Yimou colpevole di aver messo al mondo 3 figli invece dell’unico consentito, la definizione stessa della parola “libertà” forse andrebbe aggiornata anche rispetto ai mutevoli equilibri geopolitici: ma questa ancora non si era mai vista. Il controllo di polizia sui contenuti delle mostre d’arte: esatto, non sugli aspetti logistici, di sicurezza e di afflusso dei visitatori, proprio sui contenuti.
L’ha introdotto proprio l’Arabia Saudita, stando a quanto scrive il quotidiano Al Hayat: un’autorizzazione preventiva su “mostre artistiche e fotografiche”, al fine di evitare “insinuazioni di carattere sessuale o attacchi contro i simboli politici e religiosi”. Al confronto l’OVRA di memoria fascista era – un secolo fa – una banda di buontemponi. Il Ministero degli Interni esigerà una formale approvazione delle autorità competenti per la realizzazione di qualsiasi mostra, e la verifica dell’”ammissibilità” delle opere avverrà sotto la supervisione del Ministero della Cultura e dell’Informazione. Ai trasgressori saranno imposte sanzioni e restrizioni, “alcuni potrebbero vederle come un abuso”, ha ipotizzato Saud al Shiji, un funzionario ministeriale. Sempre a pensar male…
– Massimo Mattioli
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