“Prosecco e pop corn” da Bonelli, a Milano. Non un aperitivo in galleria, ma una rassegna video curata da Fabrizio Bellomo: da Bill Viola a Robbie Cooper, un focus sul rapporto tra schermo e spettatore
Un progetto pensato per il tempo delle pause e dei transiti, quei momenti d’attesa che interrompono la frenesia espositiva di ogni galleria: il passaggio tra una mostra e l’altra, tra un disallestimento e un nuovo allestimento. Prosecco e pop corn nasce per ampliare i confini di azione e dibattito nell’offerta culturale della galleria Bonelli, nella sua sede […]
Un progetto pensato per il tempo delle pause e dei transiti, quei momenti d’attesa che interrompono la frenesia espositiva di ogni galleria: il passaggio tra una mostra e l’altra, tra un disallestimento e un nuovo allestimento. Prosecco e pop corn nasce per ampliare i confini di azione e dibattito nell’offerta culturale della galleria Bonelli, nella sua sede milanese. Ideato dall’artista e video maker Fabrizio Bellomo, il format curatoriale mette insieme una serie di film e opere video, particolarmente vicini alla sua ricerca. Il risultato? Qualcosa che è a metà tra una mostra di videoarte e una rassegna cinematografica, concentrata nell’arco di un’unica giornata.
Tre step in tutto, il primo – dal titolo “Agrodolce” – tenutosi lo scorso ottobre, e il prossimo in programma per lunedì 13 gennaio. Specchio Riflesso fa il punto sul ruolo dello spettatore e sul concetto di rappresentazione elettronica, laddove l’inverarsi dell’immagine coincide con una epifania tecnologica che rimette in discussione i confini tra verità e finzione, tra soggetto e oggetto, tra sguardo e schermo: viva e reale la visione, come corrente pulsante e simultanea; inglobato nella visione stessa lo spettatore, fino a divenirne parte e a riformulare il proprio tempo e il proprio immaginario sulla base di un nuovo universo di simulacri.
Straordinario, in tal senso, è il lavoro di Bill Viola del 1984 che apre la rassegna: Reverse Television è un lungo ritratto in broadcasting di telespettatori dai 16 ai 96 anni, ripresi nelle loro case mentre guardano la tv, in silenzio. Il risultato è un flusso indistinto per una visione capovolta, in cui a essere guardato è colui che guarda: prospettiva ribaltata, con la camera che diventa occhio vigile e la presenza umana che si tramuta in fenomeno da studiare, intrappolato dentro al monitor.
Il menu prosegue con due progetti di Robbie Cooper: Immersion, del 2009, che trasforma in oggetto della ripresa fissa alcuni adulti e bambini, intenti a reagire agli stimoli di video games, film e materiali su YouTube, e poi Immersion: Porn, formulato come un’osservazione clinica di frequentatori dell’industria audiovisiva del porno: filmati mentre si masturbano davanti a dei film erotici e poi intervistati sull’origine e lo sviluppo della loro passione. Anche qui il principio è quello del ribaltamento e del disvelamento, con la messa a nudo dell’osservatore, delle sue reazioni fisiche e del suo rapporto viscerale con il mezzo filmico.
E poi ancora, l’iconico Ten Minutes Older di Herz Frank (1978), uno spettacolo di burattini con musiche di Ludgard Gedravichus, visto di riflesso negli occhi commossi dei bambini, King Kong 3D, uno spot del 2011, e Half Life dell’italo-canadese Marco Brambilla (2002).
Nell’arco della serata anche un focus sul volume Audience, di Marco Calò, pubblicato nel 2000 da Cal company Editore, con testi di Marco Giusti e Vanessa Roghi: fotografie di telespettatori, nel rito ipnotico di una quotidianità scandita dal piccolo schermo: “La macchina fotografia è un occhio messo al centro dello schermo del televisore. Le immagini ottenute sono il volto dell’audience”.
– Helga Marsala
“Prosecco e pop corn”
13 gennaio 2014, ore 21
Galleria Giovanni Bonelli
via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano
tel. + 39 02 87246945www.galleriagiovannibonelli.it
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