Quattro Schiele in soffitta. Ritrovare casualmente preziose opere d’arte sconosciute, il sogno di molti: accade a un giovane austriaco
Alla morte del padre, aveva deciso di andare a vivere nella sua casa, con la giovane moglie. Giunto a sgombrare la soffitta, un trentottenne austriaco di Mistelbach – piccolo centro del distretto di Weinviertel, a nord di Vienna – ha posato la sua attenzione su una cartella contenente alcuni disegni e acquerelli. A colpirlo l’inequivocabile […]
Alla morte del padre, aveva deciso di andare a vivere nella sua casa, con la giovane moglie. Giunto a sgombrare la soffitta, un trentottenne austriaco di Mistelbach – piccolo centro del distretto di Weinviertel, a nord di Vienna – ha posato la sua attenzione su una cartella contenente alcuni disegni e acquerelli. A colpirlo l’inequivocabile firma di Egon Schiele che appariva con chiarezza almeno su una delle opere (una veduta con una barca a vela, la vedete nella foto sopra).
Sarà certamente una copia, è stato il primo pensiero: però ha voluto vederci chiaro, e alla fine è stato premiato. Le prime analisi sulla cellulosa hanno infatti datato la carta a circa 110 anni fa; e la conferma dell’autenticità delle 4 opere analizzate è arrivata dalla perizia di Jane Kallir, considerata la più grande esperta di Schiele al mondo, condirettore della Galerie St. Etienne a New York e curatrice del catalogo Egon Schiele: The Complete Works. L’opera della foto sarebbe stata realizzata a Trieste, dove l’artista si recò per un periodo con la sorella nel 1907.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati