Thierry Raspail sceglie Ralph Rugoff. Sarà lui a curare la prossima Biennale di Lione, esplorando il concetto di “moderno”. Da qui al 2019 sarà questo il tema chiave della rassegna francese

Moderni, modenisti, postmoderni, ultramoderni, antimdoerni. Alla ricerca disperata e convulsa di un’identità che racconti lo spirito del proprio tempo, l’Occidente, tra le fine dell’Ottocento e gli inizi del nuovo millennio, ha continuato a confrontarsi con lo straordinario concetto chiave di “modernità”. Concetto che ancora ci riguarda, ci pungola, ci smentice e a un tempo ci […]

Moderni, modenisti, postmoderni, ultramoderni, antimdoerni. Alla ricerca disperata e convulsa di un’identità che racconti lo spirito del proprio tempo, l’Occidente, tra le fine dell’Ottocento e gli inizi del nuovo millennio, ha continuato a confrontarsi con lo straordinario concetto chiave di “modernità”. Concetto che ancora ci riguarda, ci pungola, ci smentice e a un tempo ci definisce, contraddicendosi e rigenerandosi, senza smettere di farsi cardine, riferimento.
Ed è proprio dalla parola “moderno” che riparte Thierry Raspail, direttore artistico della Biennale d’arte contemporanea di Lione, aprendo una nuova trilogia espositiva: fin dalla genesi della Biennale francese, Raspail propone al curatore invitato di riflettere su un termine connesso all’attualità. Lo stesso termine, aperto a interpretazioni svariate, resta valido per tre biennali consecutive. Così, le edizioni del 2015, 2017 e 2019 ragioneranno intorno al senso dell’essere (o non essere) moderni oggi. Apre le danze Ralph Rugoff, scelto da Raspail come curatore della prossima edizione. Rugoff, oggi direttore della Hayward Gallery di Londra, ha lavorato con artisti del calibro di Ed Ruscha, George Condo, Jeremy Deller e Tracey Emin, e ha ricevuto negli ultimi dieci anni incarichi istituzionali di prestigio: selezionatore per la Biennale di Sydney nel 2002 e per la Triennale di Torino nel 2005, nel 2013 ha fatto parte della giuria del Turner Prize e nel 2010 del Comitato di selezione del British Council per la Biennale di Venezia.

Ralph Rugoff

Ralph Rugoff

Inutile dire“, spiega Raspail, “che la nostra intenzione non è quella di definire il moderno, ma di segnalare nuove esperienze di esso, che gli artisti stanno trasformando in storia“. Che è anche il compito di una biennale, in fondo: mappare il presente, senza dimenticare le linee di connessione col passato e provando a immaginare le direzioni future. Col fine, nei casi migliori, di contribuire a scrivere pagine più o meno decisive di storia. Qualcosa che resti, che esplori i grandi quesiti attuali, che sappia produrre nuovo tempo e che insieme aiuti a organizzarlo, interpretarlo, tramandarlo. La Biennale di Lione è attesa per il 10 settembre 2015, per concludersi il 3 gennaio 2016.

– Helga Marsala

www.labiennaledelyon.com

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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