Cancellato lo sticker di Mauro Pallotta col Papa-Superman a Roma. Sebbene fosse piaciuto al Vaticano. Divampa la polemica (anche politica) e l’artista annuncia altri interventi

Ogni tanto succede. Che un esponente politico si pronunci su temi di cultura, e ancor più su linguaggi contemporanei non proprio mainstream, è cosa rara. Quando capita, insomma, salta all’occhio. È il caso di  Michele Anzaldi, parlamentare del Pd e segretario della Commissione di Vigilanza Rai, che in queste ore ha preso la parola su una questione non esattamente frequentata […]

Ogni tanto succede. Che un esponente politico si pronunci su temi di cultura, e ancor più su linguaggi contemporanei non proprio mainstream, è cosa rara. Quando capita, insomma, salta all’occhio. È il caso di  Michele Anzaldi, parlamentare del Pd e segretario della Commissione di Vigilanza Rai, che in queste ore ha preso la parola su una questione non esattamente frequentata dalla politica. Parliamo di street art. E parliamo di un caso esemplare, in cui vandalismo e azioni creative si trovano – a torto – confusi ed associati. Siamo a Roma,  dove nei giorni scorsi era comparso, su un vecchio muro del rione di Borgo Pio, un murales a sfondo sacro dal sapore irriverente: Papa Francesco, l’eroe pop di una nuova Chiesa mediatica, moderna e  pauperista, era ritratto in versione Superman. Non un capolavoro, ma un’immagine simpatica e a suo modo significativa. Tanto che, lo stesso Vaticano – ormai convertitosi al 2.0 proprio grazie alla spinta dell’ex Cardinal Bergoglio – l’aveva twittata tramite l’account del pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, decretandone il successo.
Ebbene, nonostante pure al Papa argentino fosse piaciuta l’idea, il Comune, tramite la sua disastrata Ama – la municipalizzata addetta all’ambiente – s’è subito prodigato per rimuovere il blasfemo sticker. A tutela – dicono – del “decoro ambientale”. “Ieri, con un intervento lampo ed una velocità, che ci piacerebbe vedere realizzata per la rimozione dei simboli neonazisti”, scrive Anzaldi, “è stato cancellato il murales che rappresentava Papa Francesco in versione SupermanSarebbe bello sapere chi sono i responsabili di questo inusitato e mai visto efficientismo di decoro urbano”. In effetti, come dargli torto? Mentre la città resta sepolta da un profluvio di scritte incivili e di scarabocchi vandalici su ogni superficie, l’innocente ed efficace trovata dell’artista Mauro Pallotta viene cassata con solerzia.

Il Papa-Superman twittato dal Vaticano

Il Papa-Superman twittato dal Vaticano

Ma l’affondo del deputato si fa ancora più circostanziato: “Purtroppo la notizia arriva proprio mentre gli appassionati di street art sognavano di vedere realizzata a Roma la bellissima esperienza  parigina de ‘La Tour Paris 13″, che ha deciso l’affidamento ai migliori artisti di street art (dai graffiti alla stencil art) di un edificio destinato alla distruzione  per trasformarlo in un museo. È chiaro però che la capitale non è pronta e non per un problema di amministrazione ma per la totale mancanza di interesse verso le tendenze artistiche mondiali e ai propri giovani artisti. E pensare che il progetto parigino e’ stato realizzato grazie all’impegno di 15 tra i migliori artisti italiani di Street art“. La materia Anzaldi sembra conoscerla (citando anche una nota manifestazione francese finita tra le cose migliori del 2013 nella classifica di Artribune) e l’indignazione, in questo caso, ci sta.
Pare proprio”, conclude, “che le amministrazioni locali stiano lavorando per far seguire alla fuga dei cervelli anche quella degli artisti!“. Un lavoro che riesce molto bene. E non certo e non solo per la scarsa attenzione verso il mondo street: fuggire dall’Italia, per gli artisti italiani, è ormai questione di sopravvivenza. Quartiere riqualificati con l’arte, edifici riconvertiti, sussidi, atelier gratuiti, musei efficienti? Da queste parti la lotta è molto più basica: riuscire a non farli chiudere, i musei, è già una vittoria.
Intanto, pare che Pallotta, galvanizzato da tanto clamore mediatico e dal sostegno della gente del posto (e non solo: i giornali capitolini sono pieni di lettere a suo favore), si sia già organizzato per partorire un nuovo Papa-Superman: stavolta molto più grande e con tanto di permessi. Un condominio di Borgo Pio sarebbe già disposto ad accoglierlo sulla sua facciata. Il rione ringrazia e il Vaticano pure.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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