Dai marmi romani a Lucio Fontana, ad Ai Weiwei. Tutto in bianco, e in una chiesa. Ecco le immagini dell’affascinante mostra che Gian Enzo Sperone e Marco Voena hanno portato a St.Moritz
Una Vestale acefala, marmo romano del II secolo d.C., vicino a un Taglio di Lucio Fontana. Latona , altra scultura del fiorentino Gioacchino Fortini (1670-1736), in dialogo con una grande tela di Enrico Castellani. Carattere unificante? Il colore bianco. Siamo in una galleria, o forse un museo? No, in una chiesa. È negli spazi della […]
Una Vestale acefala, marmo romano del II secolo d.C., vicino a un Taglio di Lucio Fontana. Latona , altra scultura del fiorentino Gioacchino Fortini (1670-1736), in dialogo con una grande tela di Enrico Castellani. Carattere unificante? Il colore bianco. Siamo in una galleria, o forse un museo? No, in una chiesa. È negli spazi della Reformierte Dorfkirche di St.Moritz, che si è appena inaugurata l’affascinante mostra White Marble and Paint from the Antiquity to Now, che giunge in Svizzera dopo aver mietuto successi a New York, Londra e Milano. Ad organizzarla due vecchie conoscenze dell’artworld come Gian Enzo Sperone (legatissimo alla confederazione, dove ha da poco aperto anche una nuova sede, a Lugano) e Marco Voena: un evento che “esplora la forza comunicativa e l’eleganza del bianco percorrendo l’arte trasversalmente, incurante del periodo, del soggetto e dell’autore”. Altri nomi? Dalla Mediterranean Sculpture I di Jean Arp (1941), alla Marble Doors di Ai Weiwei del 2007, alla Brute di Tom Sachs (2009-2010), con tele di Agostino Bonalumi, o Paolo Scheggi. Atmosfera surreale, che abbiamo documentato nella fotogallery…
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati