È morto a Bologna Freak Antoni, leader degli Skiantos. Aveva fatto del punk-rock demenziale un nuovo genere musicale. “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”
Era la quintessenza dell’anima bolognese: anarchica, irriverente, generosa. E di tutto il movimento artistico-culturale post ’77. Roberto “Freak” Antoni, ex voce degli Skiantos, mitica band rock demenziale tra le prime punk band d’Italia, se n’è andato questa mattina nella sua Bologna dopo una lunga malattia. Qui si era laureato al DAMS il 12 luglio 1978, […]
Era la quintessenza dell’anima bolognese: anarchica, irriverente, generosa. E di tutto il movimento artistico-culturale post ’77. Roberto “Freak” Antoni, ex voce degli Skiantos, mitica band rock demenziale tra le prime punk band d’Italia, se n’è andato questa mattina nella sua Bologna dopo una lunga malattia. Qui si era laureato al DAMS il 12 luglio 1978, discutendo una tesi sui Beatles con lo scrittore e docente Gianni Celati. Sempre qui, in quegli anni, aveva conosciuto scrittori, poeti e artisti come Pier Vittorio Tondelli, Francesca Alinovi, Andrea Pazienza, di cui era talmente amico da comparire in alcune sue storie a fumetti. Con comparsate anche nel cinema. Nel film del 2002 di Renato De Maria Paz aveva interpretato il ruolo del bidello, accanto all’”uomo ombra” Giovanni Lindo Ferretti, altra bandiera del punk nostrano, mentre in Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1996) diretto da Enza Negroni era il tizio che mandava un bacino al protagonista Alex.
Ma è con l’esperienza degli Skiantos che aveva dato una svolta alla musica italiana, insieme ai Gaznevada e alla prima ondata punk. Era il leader, il cantante, il paroliere, l’animatore del gruppo che aveva fondato nel 1977, realizzando testi assolutamente nonsense e di rottura come nel brano-manifesto Largo all’avanguardia (“Largo all’avanguardia, pubblico di merda. Tu gli dai la stessa storia, tanto lui non c’ha memoria…” e ancora “Siete un pubblico di merda/ applaudite per inerzia“), mischiando punk, rock anni 60-70, canzone italiana e blues. Il loro disco più noto Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti, del 1987, era diventato anche il titolo di una raccolta di poesie di Freak Antoni, con una bella prefazione di Michele Serra in cui scrive: “Le migliori menti della mia generazione – dicono – sono state distrutte dalla droga. Ma non è vero. Le migliori menti della mia generazione sono state distrutte dal professionismo. Possibili poeti, scrittori, pittori, musicisti sono diventati copy, designer, giornalisti, ospiti televisivi. Roberto Antoni è un micidiale dilettante (uno che si diletta) e per questo mi piace e gli voglio bene”.
Il 12 aprile 2012, dopo 35 anni di collaborazione con gli Skiantos, Freak Antoni aveva annunciato di lasciare il gruppo per intraprendere la carriera da solista con un progetto battezzato Freak Antoni Band, formato dalla pianista classica Alessandra “Mostachova” Mostacci (figlia d’arte) e dal batterista “Granito” Morsian.
– Claudia Giraud
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