Idea Finesettimana. Venerdì romano, con i maestri dell’Impressionismo: il Musée d’Orsay ospite del Vittoriano. Mentre da Indipendenza è di scena il concettualismo di Adriana Lara
Dopo la grande mostra dedicata a Cézanne e al suo influsso sugli artisti italiani del Novecento, il Complesso del Vittoriano ospita, da venerdì 21 febbraio, il progetto “Capolavori dal Musée d’Orsay”, continuando il suo percorso tra i grandi nomi della storia dell’arte moderna e contemporanea. A Roma, dunque, si concentra la nostra proposta per questo finesettimana. Per […]
Dopo la grande mostra dedicata a Cézanne e al suo influsso sugli artisti italiani del Novecento, il Complesso del Vittoriano ospita, da venerdì 21 febbraio, il progetto “Capolavori dal Musée d’Orsay”, continuando il suo percorso tra i grandi nomi della storia dell’arte moderna e contemporanea. A Roma, dunque, si concentra la nostra proposta per questo finesettimana. Per la prima volta arriva nella Capitale un corpus di settanta opere importanti, realizzate tra il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi, da Gauguin a Monet, da Degas a Sisley, daPissarro a Van Gogh, da Manet a Corot, Seurat e molti altri. Ritratti, paesaggi, scene di vita quotidiana, rappresentazioni iconiche di un periodo storico che ha prodotto alcune tra le più grandi eccellenze pittoriche europee. Partendo dalla pittura accademica dei Salon, attraversando la rivoluzione retinica degli Impressionisti, e arrivando alle intuizioni dei Nabis e dei Simbolisti, il percorso espositivo, curato daGuy Cogeval e Xavier Rey, si articola in quattro sezioni ed è preceduto da una presentazione inedita della storia del Musée d’Orsay: un viaggio affascinante per scoprire come un’ex stazione ferroviaria nel cuore di Parigi sia divenuta uno dei musei più importanti al mondo, come si sono sviluppate le sue collezioni e come Gae Aulenti, nel 1986, progettò un allestimento museografico che ne rinnovò spazi e carattere.
Restando a Roma, sempre venerdì, con un balzo radicale si arriva negli ampi spazi di Indipendenza, dove l’artista messicana Adriana Larainaugura la sua personale, curata da Eva Svennung. Lavori noti, insieme ad altri realizzati per l’occasione, restituiscono la cifra concettuale dell’artista, tra video, pittura, scultura, installazione. Indagando i rapporti tra forma e contenuto, linguaggio e significato, Lara capovolge e mette in discussione formule e sintassi consuete, usando simboli, forme, testi, teorie, strutture, come contenitori di un senso a volte sottratto, a volte tradito, a volte sorprendente.
– Helga Marsala
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