“Made in Cloister”, una sfida vinta per Napoli. Come resuscitare col crowdfunding un antico chiostro e farci una factory di design. Da Lou Reed a Mimmo Paladino, il sostegno delle star
Ci sono riusciti così, col crowdfunding, facendo appello alla gente. Hanno lanciato una campagna di raccolta fondi su Kickstarter, con una sfida ardua davanti; qualche mese fa è arrivato il responso, entro la dead line stabilita. 75mila sterline raccolte e una valanga di contributi giunti da tutto il mondo, dalle quote più piccole e quelle […]
Ci sono riusciti così, col crowdfunding, facendo appello alla gente. Hanno lanciato una campagna di raccolta fondi su Kickstarter, con una sfida ardua davanti; qualche mese fa è arrivato il responso, entro la dead line stabilita. 75mila sterline raccolte e una valanga di contributi giunti da tutto il mondo, dalle quote più piccole e quelle a tre zeri, tra anonimi cittadini a illustri personaggi, uno su tutti il compianto Lou Reed.
“Made in Cloister”, progetto nato all’ombra del Vesuvio, si è rivelato un successo clamoroso. L’oggetto dell’intervento riguarda una parte del cinquecentesco complesso conventuale di Santa Caterina a Formiello, in zona porta Capuana, bene tutelato dall’Unesco fin dal 1995 insieme al resto del centro storico napoletano. Uno splendido edificio sacro, mortificato dal degrado del chiosttro retrostante, luogo nascosto, prezioso, testimonianza di un singolare innesto tra l’armonia architettonica rinascimentale e un’operosa memoria industriale. Costruito anch’esso nel Cinquecento, a ridosso della Chiesa, il chiostro e l’intera area adiacente furono trasformati nell’Ottocento in fabbrica borbonica e poi in saponificio, garage, falegnameria, fino a scivolare nell’abbandono più totale.
Accade così che nel 2011 Davide Di Blasio, imprenditore nel campo della pelletteria, patron della storica azienda napoletana Tramontano, Rosa Alba Impronta, moglie e socia di Davide, Antonio Giuseppe Martiniello, architetto e fondatore dello Studio KellerArchitettura, scoprono questo luogo, se ne innamorano e si fanno venire un’idea. Recuperarlo, riportararlo all’antico splendore e assegnargli una nuova destinazione d’uso. Creativa, culturale, utile alla comunità.
Ed ecco il progetto: realizzare nell’area del chiostro un luogo d’eccellenza dedicato alla tradizione artigianale locale, rivisitata in chiave contemporanea, con laboratori per artisti e designer; dar vita ad un ambiente di ascolto, ideazione e condivisione, dove accogliere attività didattiche, performative, ricreative, includendo l’apertura di un ristorante; coinvolgere la comunità locale per realizzare un modello di sviluppo sostenibile del territorio.
Primo passo, per arrivare a realizzare il sogno, era proprio l’articolato piano di restauro. Obiettivo oggi possibile anche grazie al crowdfunding: con la quota raccolta si riuscirà a ripristinare entro il 2014 l’antica copertura lignea della corte, interamente danneggianata, avviando subito dopo le attività produttive e laboratoriali, mentre grazie ad altri fondi (tutti privati) partirà più avanti il recupero degli afreschi cinquecenteschi. Il piano generale, che prevede negli anni l’avvio di nuovi cantrieri, punta al restauro di altri ambienti del complesso monumentale, per un’area di 10mila metri quadrati destinata a diverse attività, tra cui un progetto di residenze d’artista.
Intanto, nel mezzo di un appassionato work in progress, risuonano le parole che Lou Reed affidò a un video promozionale, un mese prima di morire, a sostegno dell’impresa: “Ciao, sono Lou Reed. Vorrei che voi contribuiste a finanziare il chiostro, una meravigliosa opera d’arte. Grazie”. Era il settembre del 2013. E insieme al grande cantautore molte altre star internazionali, dal mondo dell’arte, della musica, della cultura, ci mettevano la faccia e offrivano un aiuto: dalla compagna Laurie Anderson ad Antony and the Johnsons, da Timothy Greenfield – Sanders a Maria Thereza Alves, da Jimmie Durham a Patti Smith, da Clifford Rossa Mimmo Paladino. Una straordinaria catena, per far rinascere una piccola gemma incastonata fra le bellezze d’Italia.
– Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati