Madrid Updates: la vera novità di Arco 2014? L’IVA portata al 10%. Ma solo per gli artisti, le gallerie continuano a pagarla al 21%: e regna la confusione…
In termini generali, la novità c’è, ed è pure forte. Per sostenere l’arte spagnola in crisi nera, con un ridimensionamento del mercato che Artprice ha quantificato nel 60%, il governo iberico ha varato misure straordinarie, abbassando l’IVA al 10%. Però, c’è un però. Già, perché il nuovo regime fiscale si applica agli artisti, ma non […]
In termini generali, la novità c’è, ed è pure forte. Per sostenere l’arte spagnola in crisi nera, con un ridimensionamento del mercato che Artprice ha quantificato nel 60%, il governo iberico ha varato misure straordinarie, abbassando l’IVA al 10%. Però, c’è un però. Già, perché il nuovo regime fiscale si applica agli artisti, ma non alle gallerie, che continueranno a pagare il 21%.
E allora? Allora regna la confusione più totale, che emerge già in queste ore di preview della fiera Arco, il primo banco di prova della riforma. A parte la sperequazione, che continuerà a penalizzare le gallerie non certo immuni dalla crisi, a preoccupare forse ancor di più gli operatori è il corto circuito che si viene a creare con il doppio regime. Come si armonizza il 10% di prelievo al “settore primario”, ovvero i creativi, con il 21% dei successivi anelli della catena?
“Con il nuovo provvedimento l’unico risultato è che i collezionisti sono incoraggiati ad acquistare direttamente dall’artista , saltando la galleria“, commenta amareggiato Nacho Ruiz, della galleria T20 di Murcia. “I politici non conoscono il nostro lavoro: io non sono un commerciante, ma un promotore di artisti”, sbotta – con il quotidiano ABC – Juana de Aizpuru, storica dealer madrilena. E allora? Che fare? In presenza del buco normativo, ci si arrangia: applicando l’IVA attorno al 15%…
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