Piero Piccioni e le ‘Architetture del Suono’. La Fondazione Gervasuti di Venezia omaggia un grande compositore, amato dal cinema d’autore. Una mostra, un premio, un concerto
“Dei diciassette film che ho realizzato fino ad oggi, ce ne sono tredici per i quali ho domandato a Piero Piccioni di scrivere la colonna sonora. Le mani sulle città (1963) era molto difficile: bisognava mettere la musica a dei concetti interpretando nello stesso tempo delle azioni. Ennio Morricone ha scritto che è una delle […]
“Dei diciassette film che ho realizzato fino ad oggi, ce ne sono tredici per i quali ho domandato a Piero Piccioni di scrivere la colonna sonora. Le mani sulle città (1963) era molto difficile: bisognava mettere la musica a dei concetti interpretando nello stesso tempo delle azioni. Ennio Morricone ha scritto che è una delle più belle colonne sonore che siano mai state composte. L’ascolto sempre con grande emozione” . Parole con cui il grande Francesco Rosi ricordava un altrettanto grande artista: regista uno, musicista l’altro, insieme in moltissimi film per trovare corrispondenze magiche ed esatte tra l’immagine e il suono. Amato da colleghi illustri come Morricone, legato a filo doppio a personaggi come Alberto Sordi e lodato della critica internazionale , Piero Piccioni, torinese, nato nel 1921 e scomparso nel 2004, fu pianista, direttore d’orchestra e compositore di spessore, corteggiato sia dal cinema che dalla televisione.
Grazie alla Gervasuti Foundation e in occasione dei dieci anni dalla sua morte, Venezia ospita una serie di eventi, celebrando l’uomo e l’artista, col supporto del figlio Jason Piccioni e di diversi esperti. Negli spazi della Fondazione, in occasione della Biennale di Architettura, è allestita una mostra costruita intorno al tema delle Architetture del Suono e al rapporto tra il pensiero del compositore e lo spazio in cui la musica prende vita. L’ambiente espositivo, allestito dallo Studio Piccioni, dà forma ad un’installazione site-specific al centro della stanza-studio del compositore, fedelmente ricreata, in un percorso tra melodie e memorie sonore, che prosegue attraverso gli altri spazi della Gervasuti.
Provando ad indagare il metodo compositivo di Piccioni, la sua idea di musica e il suo rapporto con le immagini filmiche, la mostra, curata da James Putnam con la consulenza del Prosdocimi Recording Studio, mette insieme brani musicali, vinili d’epoca, proiezioni video, oggetti e documenti appartenuti a Piccioni.
In parallelo partiranno tutta una serie di progetti, volti a valorizzare la figura dell’artista. La Fondazione si impegna a digitalizzare l’intero archivio Piccioni, composto da 300 colonne sonore, un’eredità corposa e preziosa, da aggiornare secondo gli standard tecnologici attuali, a beneficio della conservazione e della diffusione. Un Premio, intitolato al musicista, individuerà poi la migliore colonna sonora dell’anno in corso, creata da un giovane autore, mentre il 23 luglio 2014, anniversario della scomparsa, l’Orchestra Piccioni si esibirà in un omaggio musicale con le migliori opere del maestro, insieme a ospiti illustri come Shirley Bassey, Grace Jones, Brian Eno.
Infine, un documentario dell’autore e regista Nicola Vicidomini, dal titolo Mondo Piccioni, sarà presentato nei principali festival cinematografici: un film costruito attraverso interviste, immagini e musiche tratte dai più importanti film a cui Piccioni aveva regalato le sue note.
– Helga Marsala
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