Il Castello di Rivoli compie trent’anni. Non c’è ancora il nuovo direttore, ma si festeggia a tutto ritmo. Un anno di mostre ed eventi: tra gli appuntamenti più attesi quello con Sophie Calle
Nel 1984 nasceva uno dei più importanti musei d’arte contemporanea d’Italia. Un caso unico, per un luogo di altissimo pregio architettonico, a pochi chilometri dal confine con la Francia: modello virtuoso di decentramento culturale, capace di conquistare leadership e numeri dal cuore di una periferia. Il Castello di Rivoli festeggia oggi trent’anni di attività. Un periodo lungo, costellato […]
Nel 1984 nasceva uno dei più importanti musei d’arte contemporanea d’Italia. Un caso unico, per un luogo di altissimo pregio architettonico, a pochi chilometri dal confine con la Francia: modello virtuoso di decentramento culturale, capace di conquistare leadership e numeri dal cuore di una periferia. Il Castello di Rivoli festeggia oggi trent’anni di attività. Un periodo lungo, costellato di traguardi importanti e non privo di difficoltà, qualche volta aspre. Un Museo con una vocazione contemporanea e un livello qualitativo sempre alto, che, in questa sua fase di precarietà gestionale ed economica (con ancora il grosso nodo da sciogliere sulla futura direzione), approfitta delle celebrazioni per fare un bilancio. Trent’anni e 163 rassegne internazionali, centinaia di eventi teatrali, musicali e performativi, attività educative e promozionali, 40.000 volumi e oltre 700 video archiviati in una biblioteca specializzata, con più di 300 capolavori di oltre 100 artisti internazionali custoditi in collezione. In altre parole, un pezzo fondamentale della più recente stagione museale italiana.
L’antica residenza sabauda, grande incompiuta di Filippo Juvarra, tramutata con un eccellente contrasto in uno dei massimi teatri della ricerca contemporanea nazionale, decide di sancire questo traguardo con una serie di iniziative. Occasioni di memoria ma anche di riflessione intorno al proprio ruolo odierno nel contesto culturale globale. Le mostre, innanzitutto. Da quella dedicata al grande fotografo Jan Dibbets, tra i numi tutelari del Museo nell’esposizione inaugurale del 1984, al Ritratto dell’artista da giovane, edizione speciale della Borsa per Giovani Artisti Italiani, passando per Intenzione manifesta, una mostra sul disegno, con nomi da urlo: da William Kentridge a Richard Long, da Francis Alÿs a Tacita Dean, introdotti da maestri come Pablo Picasso, Joan Mirò, Paul Klee, George Grosz, Giacomo Balla. Infine, la prima personale in un museo italiano dedicata all’opera poliedrica di Sophie Calle, in questi decenni divenuta narratrice, artista, fotografa, regista, performer e persino detective, sulle tracce di uomini e donne a cui rubare gesti, racconti, routine, biografie.
Non mancheranno gli eventi speciali, grazie alla rassegna #18 @rivolicast, appuntamenti a cadenza fissa con cui scandire il tempo dei festeggiamenti: ogni 18 del mese, da marzo a dicembre, si alterneranno incontri con personalità del mondo dell’arte e della cultura, conferenze, concerti, visite guidate esclusive e grandi azioni partecipative. Si inizia con la restituzione al pubblico del Salotto Cinese della Residenza, ambiente di raccordo tra l’appartamento della Duchessa d’Aosta e quello del Principe di Piemonte, restaurato grazie ai 68.000 euro raccolti con un’operazione di crowdfunding. Per l’occasione viene presentata la serie Yassin Dynasty 2013 dell’artista e musicista libanese di Raed Yassin.
Infine, tre novità. Un allestimento inedito della collezione, che si arricchisce di nuove acquisizioni e donazioni; un nuovo logo, progettato dall’agenzia Testa per il trentennale; una nuova sala ricavata all’interno della Manica Lunga, nell’ambito del progetto Nuovi Media: a inaugurare lo spazio è una video rassegna sulla pubblicità televisiva italiana, che, con un allestimento speciale, attinge da una mediateca di oltre 30.000 video.
– Helga Marsala
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