New York Updates: dormire fra John Currin e Marlene Dumas. L’Armory week si chiude con la colazione nella casa/museo dei collezionisti Michael e Susan Hort: ecco le immagini
È da tredici anni che la domenica mattina della settimana dell’Armory Show a casa di Michael e Susan Hort si tiene un brunch. Gli Hort sono un’istituzione per il collezionismo d’arte contemporanea e sono celebri per riuscire a comprare in anticipo i lavori di artisti che diventeranno famosissimi. Basta citare soltanto il John Currin appeso […]
È da tredici anni che la domenica mattina della settimana dell’Armory Show a casa di Michael e Susan Hort si tiene un brunch. Gli Hort sono un’istituzione per il collezionismo d’arte contemporanea e sono celebri per riuscire a comprare in anticipo i lavori di artisti che diventeranno famosissimi. Basta citare soltanto il John Currin appeso nella camera da letto di Michael e Susan, acquistato alla prima mostra dell’artista da White Columns.
Di ogni artista che amano cercano di collezionare almeno cinque lavori “importanti”. All’ingresso viene suggerita una donazione per supportare la Fondazione dedicata alla figlia Rema. La Rema Hort Mann Foundation celebra la vita della giovane figlia Hort, scomparsa a trenta anni a causa di un cancro. La fondazione assegna borse di studio ad artisti emergenti e aiuta i malati di tumore. La casa é grande e ogni anno si vedono le nuove acquisizioni. Michael Hort saluta, come si conviene, gli ospiti all’ingresso.
Usciti dall’ascensore si viene accolti da due bei lavori di Jim Lambie: uno specchiato e l’altro da considerarsi come una “spirale ipnotica”, coloratissimo. Quest’anno campeggiano un po’ dappertutto le tele di Jonas Wood, promettente artista di Anton Kern. Wood è vivace, allegro e spigliato nella pennellata e ricorda vagamente Rousseau il doganiere.
Le sculture brutali di Houseago spiccano nei vari soggiorni, insieme a lavori su carta di Marina Simao e a un meraviglioso tavolo scultura di Roy McMakin. Nascosto, ma non troppo, un bel lavoro di Sarah Sze, stracarico di pasticche, fili e carte. Nella camera da letto, oltre al magistrale Currin, c’è una parete laterale inneggiante alla pittura figurativa. La carrellata include Marlene Dumas, Lisa Yuskavage, Neo Rauch, Karen Kilimnik, Luc Tuymans, Elizabeth Peyton, Richard Prince. Solo per citare grandi nomi. Per terra due bombole a gas decorate come anfore greche di Wim Delvoye. In un corridoio vicino alla scala ci sono due fotografie di Mariah Robertson, “modaiole”, ma di effetto e comunque acquistate quando nessuno le voleva. Il resto non lo sveliamo, perché ci auguriamo che abbiate la possibilità di visitare casa Hort con le sue terrazze che guardano l’ovest di Manhattan. E per invogliarvi, c’è la fotogallery…
– Viola Romoli
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