Quando l’arte incontra Francis Scott Fitzgerald. Con la personale di Fabio Marullo continua allo spazio Plus_P di Milano la serie delle undici mostre Tales of the Jazz age
Dopo il successo della personale di Paolo Gonzato The Jelly (Belly) Bean, e dell’inquietante Camel’s Back (Mother I Kill You) della svizzera Federica Perazzoli, è ora il turno dell’artista Fabio Marullo e della sua May Day (The Wisdom of Light): è questo il terzo appuntamento della serie di mostre Tales of the Jazz age, ispirate […]
Dopo il successo della personale di Paolo Gonzato The Jelly (Belly) Bean, e dell’inquietante Camel’s Back (Mother I Kill You) della svizzera Federica Perazzoli, è ora il turno dell’artista Fabio Marullo e della sua May Day (The Wisdom of Light): è questo il terzo appuntamento della serie di mostre Tales of the Jazz age, ispirate al titolo della raccolta di Francis Scott Fitzgerald uscita nel 1922, che si tengono presso Plus P, a Milano (in via Paganini 2, angolo piazza Argentina). Tutte le personali sono a cura di Federica Tattoli, art editor di Pizza Magazine e curatrice indipendente.
Fabio Marullo, catanese, vive e lavora a Milano. È stato borsista presso la Facoltà di Arti e Design allo Iuav di Venezia; residente su progetto per un periodo di tre mesi a Red Gate Pechino; artist in residence presso VIR Via Farini in residence a Milano. Con May Day (The Wisdom of Light), l’artista entra in contatto strettamente con il racconto assegnato, riuscendo a distillarne l’essenza. Un’essenza di ombre e luci, di due protagonisti e dell’atmosfera di festa ormai finita e proibizionismo che prenderà vita nella cripta del Plus_P. Piccoli quadri, sculture e qualche magia attenderanno lo spettatore che si avventurerà nel sottosuolo, proprio come ci si avventurava negli speakeasy della New York anni ’20…
Simone Zeni
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati