Tribeart trova casa, anzi tenda. La rivista catanese apre l’artshop Latienda, in vendita opere d’arte e prodotti d’autore “ad alto contenuto siciliano e a basso impatto ambientale”
Un vecchio detto dice “chiusa una porta si apre un portone”. In questo caso, sospesa una rivista si apre una bottega. Stiamo parlando di Tribeart, e della sua nuova creatura latienda. Il magazine siciliano, dopo quasi 10 anni di attività, venne sospeso nel 2012 a causa degli esigui fondi pubblicitari destinati a coprire la stampa […]
Un vecchio detto dice “chiusa una porta si apre un portone”. In questo caso, sospesa una rivista si apre una bottega. Stiamo parlando di Tribeart, e della sua nuova creatura latienda. Il magazine siciliano, dopo quasi 10 anni di attività, venne sospeso nel 2012 a causa degli esigui fondi pubblicitari destinati a coprire la stampa mensile del freepress. Dopo un’attenta analisi, i promotori decisero di continuare l’attività editoriale solo sul web per poi affiancarvi, nei mesi successivi, un artshop d’autore eco-friendly e made in Sicily, prima online, e dallo scorso novembre con una sede a Catania (Piazza Manganelli, 14).
Opere uniche a fianco di stampe, taccuini, cartoline e spille, a metà strada fra un negozio e una galleria d’arte, spazio anomalo e fuori dagli schemi, fin dalla scelta del nome. Infatti, in connessione a Tribeart (tribù dell’arte), latienda assume il duplice significato di tenda/casa e tienda/negozio: non a caso il logo è proprio una tenda. Fra le prime opere d’arte e prodotti d’autore presenti quelli realizzati in collaborazione con creativi come Cosimo Piediscalzi, Andrea Buglisi, Francesco Lauretta, Elisa Anfuso, Stefano Cumia, Filippo La Vaccara, canecapovolto, Samantha Torrisi e l’Archivio Jean Calogero.
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