Tutto il mondo di Enrico Baj al Mart di Rovereto. L’Archivio del ‘900 acquisisce il fondo personale dell’artista. Una donazione importante, tra documenti, volumi, video, carteggi
Si arricchisce di un prezioso fondo il già esteso Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto, realtà straordinaria che conserva l’essenza di un secolo di cultura italiana contemporanea, custodendo oltre cinquanta fondi archivistici di artisti, architetti e critici d’arte, con una caterva di opere, documenti storici, oggetti personali. È Enrico Baj, tra i massimi protagonisti dell’arte […]
Si arricchisce di un prezioso fondo il già esteso Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto, realtà straordinaria che conserva l’essenza di un secolo di cultura italiana contemporanea, custodendo oltre cinquanta fondi archivistici di artisti, architetti e critici d’arte, con una caterva di opere, documenti storici, oggetti personali.
È Enrico Baj, tra i massimi protagonisti dell’arte italiana del secolo scorso, scomparso nel 2003, a entrare oggi in questo tempio della memoria, grazie a una donazione di Roberta Cerini Baj, moglie dell’artista. L’ampio archivio a lui intitolato documenta in maniera completa il percorso artistico di Baj a partire dai primi anni Cinquanta. Dentro ci sono carteggi, scritti, fotografie, documentazione personale e professionale, video, materiali grafici e di comunicazione (inviti, cartoline d’artista, manifesti, ritagli stampa etc), per una ricostruzione dettagliata di un percorso biografico complesso, costellato di intuizioni geniali e di successi internazionali. Tutte testimonianze preziose, che documentano passaggi nodali della carriera dell’artista, dalla partecipazione ai movimenti dall’Arte Nucleare e alla Patafisica, ai contatti con gli ambienti letterari (Sanguineti e Queneau su tutti), passando per i costanti rapporti con alcuni protagonisti delle avanguardie storiche, tra cui André Breton, Farfa e Francis Picabia.
Ma non è tutto. La vedova Baj ha consegnato al Mart anche parte della ricca biblioteca del marito, in cui spiccano rare edizioni futuriste, libri e riviste d’avanguardia, nonché una bibliografia pressoché completa sullo stesso Baj.
Il fondo Enrico Baj, adesso tutelato da una delle più importanti istituzioni museali del Paese, diventa bene comune e condiviso, accessibile a chiunque ne faccia richiesta. Un nuovo capitolo importante per la storia del Mart e per le attività di studiosi, storici dell’arte, appassionati.
– Helga Marsala
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