Un guscio sospeso sui Kensington Gardens. Sarà il cileno Smiljan Radic a realizzare a Londra il Serpentine Pavilion 2014: ecco le immagini del progetto
Come ogni anno arrivano, puntuali, le immagini del nuovo padiglione temporaneo della Serpentine Gallery nei Kensington Gardens di Londra. Un appuntamento fisso in cui, dal 2000, ogni anno viene selezionato un architetto internazionale neofita in terra inglese. La scelta – dopo Sou Fujimoto, Herzog &de Meuron e Ai Weiwei, Peter Zumthor e tanti altri – […]
Come ogni anno arrivano, puntuali, le immagini del nuovo padiglione temporaneo della Serpentine Gallery nei Kensington Gardens di Londra. Un appuntamento fisso in cui, dal 2000, ogni anno viene selezionato un architetto internazionale neofita in terra inglese. La scelta – dopo Sou Fujimoto, Herzog &de Meuron e Ai Weiwei, Peter Zumthor e tanti altri – quest’anno è ricaduta su un cileno, Smiljan Radic, un architetto che finora ha lavorato quasi esclusivamente nella sua terra. “Esternamente il visitatore vedrà un guscio etereo sospeso su una serie di pietre scavate. Questo involucro – bianco, traslucido e fatto di fibre di vetro – ospiterà uno spazio interno organizzato attorno a un patio vuoto da cui la configurazione naturale apparirà più bassa dando la sensazione che l’intero volume galleggi. Durante la notte, grazie alla semi trasparenza del guscio, la luce ambrata attrarrà l’attenzione dei passanti, come le lampade per le tarme”, racconta Radic. 350 metri quadri ospiteranno un caffè e diversi posti a sedere mentre, da luglio a settembre, per alcuni venerdì sera, il padiglione si trasformerà in palco. Otto gli eventi in programma dove si uniranno arte, poesia, musica, cinema e letteratura, con tre lavori commissionati ad artisti emergenti come Lina Lapelyte, Hannah Perry e Heather Phillipson.
Un rifugio, più che un padiglione espositivo quello ideato da Radic. Una comoda tana contemporanea, amorfa, sollevata da terra e immersa nel verde di Kensington Gardens. Un’architettura in linea con le recenti ricerche portate avanti dal cileno, classe ’65, formatosi prima nella Scuola di architettura dell’Università Cattolica cilena poi allo Iuav di Venezia, città dove ha esposto alla Biennale di Architettura numero 12 insieme all’artista Marcela Correa. Un approccio radicale e minimale al contempo, poetico e a tratti nostalgico ma mai scontato. Tra i suoi progetti, numerose le abitazioni private dal forte carattere introverso come la House for the Poem of the Right Angle e la Charcoal Burner’s House Extension. Mentre la pietra, usata quasi come materiale e forma primordiale, oltre che nel Serpentine Pavilion è ripreso anche in un altro progetto di punta: il Mestizo Restaurant a Santiago del Cile. E sempre suo è il recente ampliamento del Museo cileno di arte precolombiana della capitale. Per questo nuovo padiglione, che ricorda nelle intenzioni le “follies” seicentesche, l’inaugurazione è prevista per il 29 giugno.
– Zaira Magliozzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati