Una mostra come un romanzo storico. Conegliano racconta volti, luoghi ed eventi di “Un Cinquecento inquieto”, con gli occhi dei grandi pittori veneti. Le foto dell’opening
Dall’equilibrio aulico e devozionale di Giovanni Battista Cima, tra i maggiori esponenti della scuola pittorica veneta a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, all’incredibile vicenda di Riccardo Perucolo, giovane e talentuoso pittore, bruciato vivo in pubblica piazza perché accusato dal feroce Tribunale dell’Inquisizione di aver sposato la dottrina luterana. Una doppia immagine efficace, che racconta il fermento ed […]
Dall’equilibrio aulico e devozionale di Giovanni Battista Cima, tra i maggiori esponenti della scuola pittorica veneta a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, all’incredibile vicenda di Riccardo Perucolo, giovane e talentuoso pittore, bruciato vivo in pubblica piazza perché accusato dal feroce Tribunale dell’Inquisizione di aver sposato la dottrina luterana. Una doppia immagine efficace, che racconta il fermento ed i conflitti di un’epoca decisiva per la storia e la cultura d’Italia, ma anche l’incredibile vigore artistico che riguardò i grandi centri e le piccole province del Paese, a partire proprio da quel Veneto che diede i natali a Giorgione, Tiziano, Bellini, Tintoretto, Veronese, Bassano, Tiepolo e ancora decine e decine di maestri.
Tra questi crocevia fertili c’era anche Conegliano, cittadina in provincia di Treviso: luogo in cui fiorirono la colta pittura rinascimentale, in cui passarono artisti e letterati, in cui proprio Cima e Perucolo erano nati, cresciuti, imparando il mestiere tra le tante botteghe.
Di tutto questo racconta la mostra “Un Cinquecento Inquieto”, ospitata a Palazzo Sarcinelli, a Conegliano. Attraverso le sale si sviluppa un percorso suggestivo tra dipinti, pale d’altare, incisioni, sculture, medaglie, ceramiche, mappe, oggetti sacri, manoscritti, libri, documenti: la storia e l’identità di un luogo, ricostruita con la precisione scientifica dello storico e dell’archivista, ma anche con la passione del romanziere.
Un assaggio di questo racconto è nella nostra fotogallery, con un po’ di immagini dall’opening. E per visitare la mostra c’è tempo fino al’8 giugno 2014.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati