Yap Maxxi 2014, a Roma vince il collettivo romano Orizzontale con il progetto 8 ½. A giugno costruiranno a Piazza Boetti un teatro “portatile”
Sulla piazza del Maxxi abbiamo visto di tutto. Colline verdi, prismi aerostatici gialli, lunghi nastri di sedute, ma anche concerti jazz, lezioni di yoga e proiezioni cinematografiche. Dal prossimo giugno vedremo un teatro, portatile. Il progetto, del collettivo romano Orizzontale, é risultato vincitore della quarta edizione di YAP Maxxi, organizzato in collaborazione con MoMa PS1 […]
Sulla piazza del Maxxi abbiamo visto di tutto. Colline verdi, prismi aerostatici gialli, lunghi nastri di sedute, ma anche concerti jazz, lezioni di yoga e proiezioni cinematografiche. Dal prossimo giugno vedremo un teatro, portatile. Il progetto, del collettivo romano Orizzontale, é risultato vincitore della quarta edizione di YAP Maxxi, organizzato in collaborazione con MoMa PS1 di New York, Constructo di Santiago del Cile, Istanbul Modern e per la prima volta con il MMCA di Seoul. Un’idea semplice, intuitiva, facile da realizzare. Una parete di 8 metri e mezzo – da cui il nome scelto, 8 ½ – usata come quinta per il palco che avrà una doppia funzione: stage per eventi, performance, concerti e parco dedicato al relax e al gioco per i frequentatori abituali della piazza.
La giuria – composta da Margherita Guccione, Direttore Maxxi Architettura, Pippo Ciorra, Senior Curator Maxxi Architettura, Barry Bergdoll, Active Chief Curator of Architecture and Design del MoMA, Jannette Plaut di Costructo e Mario Nanni di Viabizzuno – lo ha scelto per “la sua naturalezza nell’unire la forza della proposta architettonica a una evidente capacità di relazionarsi in modo flessibile ed efficiente con lo spazio aperto del museo e per la sua implicita realizzabilità attraverso l’uso di materiali semplici e riciclati“.
Il gruppo di architetti dietro questa idea é Orizzontale, costituito da Jacopo Ammendola, Giuseppe Grant, Juan Lopez Cano – Cardeña, Margherita Manfra, Nasrin Mohiti Asli, Roberto Pantaleoni, Stefano Ragazzo. Un collettivo di architetti molto attivo nella realtà romana, e in tutta Italia, con diversi micro interventi di auto costruzione volti alla riattivazione di quelli che vengono definiti come scarti urbani: spazi, materiali, idee che la città ha accantonato. Ne sono un esempio i diversi atti pubblici KIUI a Roma, Gondwana a Terni e Piazza dell’artigianato a Villa del Conte (Pd). Dove il filo conduttore è sempre la collaborazione tra tutte la parti interessate al progetto.
– Zaira Magliozzi
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