Anticipazioni su Fuori Quadro, la trasmissione Rai di Achille Bonito Oliva. Due nuove puntate in arrivo: dal senso del pericolo al bello nel quotidiano. Insieme a Kendell Geers, Betty Bee, Oliviero Toscani
Lui la definisce una trasmissione non di “informazione”, ma di “formazione”. Perché se la rete, per viralità e velocità, è lo spazio per eccellenza in cui circolano le news, la tv amplifica la sua vocazione all’approfondimento: così, Achille Bonito Oliva, si è inventato per Rai Tre Fuori Quadro, programma dedicato all’arte contemporanea e ai suoi […]
Lui la definisce una trasmissione non di “informazione”, ma di “formazione”. Perché se la rete, per viralità e velocità, è lo spazio per eccellenza in cui circolano le news, la tv amplifica la sua vocazione all’approfondimento: così, Achille Bonito Oliva, si è inventato per Rai Tre Fuori Quadro, programma dedicato all’arte contemporanea e ai suoi punti di tangenza con i mille ambiti del sapere. Una trasmissione “destinata a un pubblico allargato, multigenerazionale, domenicale”. Temi d’impatto, che incrociano la sensibilità e l’immaginario comune, declinati attraverso gli sguardi, le opere, le teorie di grandi artisti del passato e del presente.
Lanciata lo scorso febbraio, Fuori Quadro (in onda alle 13.25) ha già in cantiere l’ottavo e il nono appuntamento. Il prossimo 6 aprile tensione alta e argomenti forti, per un viaggio attraverso i sentieri del pericolo, della paura, della catastrofe. Come viene messa in scena dagli artisti, la sensazione ancestrale de terrore? La percezione della fine che incombe? Lo spettro dell’apocalisse o anche solo la fragilità esistenziale?
Primo ospite di questo cenacolo, che allieta i pranzi domenicali degli appassionati d’arte, è il sudafricano Kendell Geers, invitato a raccontare la sua installazione “Postpunkpaganpop” (2008): un imponente labirinto, costruito intrecciando uno speciale filo spinato fatto di lame, che obbliga il visitatore al senso del disorientamento, del panico, della minaccia e infine della scelta. Dopo Geers interviene la napoletana Betty Bee, che molti anni fa, sovrapponendo la sua vita reale alla scrittura di una spy story, ingaggiò un investigatore privato per essere osservata a sua insaputa, notte e giorno, in casa e fuori, per una settimana intera: l’ansia del controllo e della nudità, nella consapevolezza di essere oggetto di un voyeurismo non controllabile. E infine, un’economista: Andrea Segrè, fondatore del Last Minute Market, dialoga con ABO su quell’incertezza cronica che mette in pericolo, oggi, l’economia, la finanza, la natura. E che gli artisti interpretano, elaborano e restituiscono, in sintonia con lo spirito del tempo.
Tutt’altro registro per la puntata del 13 aprile, in cui si indaga la dimensione del Bello nel Quotidiano. Dagli inizi del Novecento, con i futuristi e i dadaisti, il processo di avvicinamento tra arte e vita si è radicalizzato, trascinando gli oggetti, i luoghi, le relazioni verso una dimensione estetica e concettuale, capace di trasformare lo sguardo proiettato sul mondo.
Gli ospiti: Arturo Schwarz, il gallerista ed intellettuale, oggi novantenne, che convinse Duchamp a produrre in serie i suoi ready made; Alessandro Mendini, invitato a illustrare alcuni progetti architettonici della metropolitana di Napoli e le opere d’arte installate al loro interno; Oliviero Toscani, che proprio in una stazione di quella stessa metro ha realizzato un tunnel di 120 metri, chiamato “Razza umana”, con ritratti di uomini e donne di età ed etnie diverse.
Nell’attesa di accendere la tv per le prossime puntate, pubblichiamo una divertente gallery proveniente dalla pagina Facebook del programma: tutti frame della trasmissione in onda, incorniciati dai monitor accesi, nei salotti, le cucine e le sale da pranzo di affezionati telespettatori. Tra il divano e un piatto di pasta, nel tepore di una domenica culturale e domestica.
– Helga Marsala
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