Axel Vervoordt apre una sede della sua galleria a Hong Kong. Avamposto orientale per l’eclettico mercante e collezionista belga, un po’ veneziano…
Molti lo conoscono grazie alla fortunatissima serie di mostre allestite con selezioni della sua collezione a Venezia, a Palazzo Fortuny: Artempo nel 2007, In-Finitum nel 2009 e Tra nel 2011. Parliamo del belga Axel Vervoordt, eclettica figura di imprenditore, mercante d’arte e collezionista che scoprì le proprie affinità elettive con l’altrettanto eclettico personaggio di Mariano […]
Molti lo conoscono grazie alla fortunatissima serie di mostre allestite con selezioni della sua collezione a Venezia, a Palazzo Fortuny: Artempo nel 2007, In-Finitum nel 2009 e Tra nel 2011. Parliamo del belga Axel Vervoordt, eclettica figura di imprenditore, mercante d’arte e collezionista che scoprì le proprie affinità elettive con l’altrettanto eclettico personaggio di Mariano Fortuny. Dal 2011 la sua attività galleristica ha avuto una formalizzazione con l’apertura della Axel Vervoordt Gallery ad Anversa, attività da subito proiettatasi su alti livelli qualitativi, per esempio prendendo parte stabilmente al TEFAF di Maastricht.
Ora arriva un deciso passo in avanti che si carica di significati diversificati, tanto commerciali quanto culturali: l’apertura di una nuova sede a Hong Kong, annunciata per il prossimo 13 maggio, in occasione della fiera Art Basel nella metropoli asiatica. Non solo, dicevamo, un’opzione commerciale, comunque importante, verso uno dei centri in assoluto più dinamici, anche per il mercato dell’arte, negli ultimi anni. Ma un gesto dai forti significati spirituali: è infatti nota la vicinanza di Vervoordt alle culture orientali, ed il suo interesse per diversi artisti e movimenti, dal gruppo Gutai a Hiroshi Sugimoto; legami che l’avamposto cinese potrà certamente rafforzare. Il debutto della galleria di Hong Kong avverrà comunque con tre opere appositamente commissionate al ghanese El Anatsui, un altro degli artisti prediletti da Vervoordt, presente alla mostra Artempo con uno dei suoi “teleri” allestito sulla facciata di Palazzo Fortuny.
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