Cinema ad alta quota. Parte il Trento Film Festival, dedicato al rapporto tra uomo e montagna. Film storici, esploratori celebri e un focus sul Messico
Quando il cinema racconta il fascino della montagna, il brivido dell’altezza, la febbre dell’avventura, la bellezza del paesaggio. C’è un festival internazionale, il primo e più antico specializzato nel genere, che da sessantadue anni mette in fila storie d’umanità e di natura, per omaggiare attraverso l’immagine in movimento un universo complesso: là dove si fondono […]
Quando il cinema racconta il fascino della montagna, il brivido dell’altezza, la febbre dell’avventura, la bellezza del paesaggio. C’è un festival internazionale, il primo e più antico specializzato nel genere, che da sessantadue anni mette in fila storie d’umanità e di natura, per omaggiare attraverso l’immagine in movimento un universo complesso: là dove si fondono senso del sublime, contemplazione romantica, esercizio fisico, passione esplorativa.
In programma dal 24 aprile al 7 maggio, fra Trento e Bolzano, il Trento Film Festival è stato appena presentato a Milano nella sede centrale del CAI – Club Alpino Italiano, socio fondatore dell’evento.
Centrale la sezione “Destinazione”, dedicata al Messico, proprio nell’anno in cui Confindustria colloca questo Paese al primo posto nell’elenco dei mercati emergenti: “Anche la cultura è economia”, ha affermato in proposito Roberto De Martin, Presidente del Festival, “e la dimostrazione sta nel fatto che ogni euro investito nella nostra manifestazione ne produce altri tre di ricaduta”. Un tema caldo. In un momento in cui dal mondo dell’arte a quello del teatro, amministrazioni, fondazioni, kermesse e associazioni, stringono sui conti e ragionano sui dati dell’impatto economico territoriale, dell’indotto turistico e del tasso di sviluppo, connessi alla cultura.
Tra i nomi di spicco di questa edizione: Alex Honnold, celebre arrampicatore e alpinista statunitense, special guest corteggiatissima, presente nel parterre della giuria; Reinhold Messner, forse l’alpinista ed esploratore italiano più noto, con cui si discuterà di alpinismo al femminile, insieme a tante protagoniste di spessore; Mauro Corona, anche lui scrittore e provetto scalatore.
Il programma? Vastissimo e pieno di chicche, per un selezione che pesca anche dalla storia del cinema, tra grandi e piccoli capolavori in pellicola. “La prima chiave di lettura trasversale sarà l’Everest”, ha annunciato Sergio Fant, direttore cinematografico, “grazie a opere come The Epic of Everest, il film di apertura, sulla spedizione del 1924, magistralmente restaurato dal British Film Institute. E poi Beyond the Edge che ricostruisce la spedizione vittoriosa di Hillary e Tenzing del 1953; un film di montagna per il grande pubblico, High and Hallowed, sulla spedizione americana del 1963; fino all’Everest contemporaneo di High Tension, che documenta le incredibili vicende capitate a Simone Moro e Ueli Steck la scorsa stagione nel campo base”. Opere che sposano ricostruzione storica e potenza visiva del panorama, nel segno di quella tensione etica ed estetica alla base del rapporto viscerale tra uomo e paesaggio montano.
– Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati