Dove vedere nelle Marche opere di Hans Bellmer, Miquel Barcelò o Jean Fautrier? Nel nuovo museo MAM’S, che inaugura a Sassoferrato. Con oltre 4mila opere del premio G.B. Salvi
Un nuovo museo che apre di questi tempi, fra le mille incertezze date da spending review, riduzione dei trasferimenti e ventilata soppressione di enti locali, è già una notizia a sé. Se poi la struttura nasce in un’area periferica come possono essere le Marche, e in un centro piccolo come Sassoferrato, allora siamo davanti a […]
Un nuovo museo che apre di questi tempi, fra le mille incertezze date da spending review, riduzione dei trasferimenti e ventilata soppressione di enti locali, è già una notizia a sé. Se poi la struttura nasce in un’area periferica come possono essere le Marche, e in un centro piccolo come Sassoferrato, allora siamo davanti a un vero evento. A questo poi si aggiunge l’importanza di rivalutare uno storico premio d’arte, il Premio G.B. Salvi, che vide la sua prima edizione nel 1951, ed è quindi fra i più antichi istituiti in Italia nel secondo dopoguerra.
Tutto questo sta dietro all’inaugurazione del MAM’S (Mondo Arte Marche Sassoferrato), struttura a metà fra museo e centro d’arte, che nasce proprio grazie a una collezione di circa quattromila opere che il Comune di Sassoferrato ha ricevuto dal 1996 in gestione dal fondo del premio intitolato a Gian Battista Salvi, detto “Il Sassoferrato”, uno fra i più grandi e famosi pittori italiani del Seicento. La sede è il prestigioso Palazzo degli Scalzi, costruito all’inizio del Seicento da Vittorio Merolli, medico privato del papa Paolo V e illuminato mecenate, e in seguito donato all’ordine religioso dei Carmelitani.
Tanti gli artisti coinvolti nei decenni nel premio, e quindi oggi presenti nelle collezioni del nuovo museo, da Giuseppe Uncini ad Arnaldo Pomodoro, Hans Bellmer, Agostino Bonalumi, Miquel Barcelò, Giuseppe Capogrossi, Enrico Castellani, Pietro Consagra, Gino de Dominicis, Piero Dorazio, Jean Fautrier, Mario Merz, Graham Sutherland, per citare qualcuno.
Esposta anche la documentazione storica della rassegna, che sarà poi consultabile attraverso la restituzione informatica di quasi tutti i cataloghi che hanno accompagnato le varie edizioni del premio, mentre una sala sarà riservata all’esposizione degli artisti che si sono distinti nel territorio. L’inaugurazione è per oggi, 6 aprile: ma Artribune vi anticipa una ricca galleria fotografica…
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