Grande Brera, grande dibattito. A Milano l’accademia chiama a parlarne Cino Zucchi e Gabriella Belli: ecco il video dell’incontro
Il tema è importante e anche abbastanza contrastato, com’è noto. Quindi utile e necessario dibatterlo con la viva voce di personaggi più o meno coinvolti, certamente interessati: lo si è fatto con Vittorio Gregotti e Carlo Bertelli, poi con Mendini e Doninelli, Boeri e Andrée Ruth Shammah, Bellini e Vincenzo Trione. Alcuni dei migliori architetti […]
Il tema è importante e anche abbastanza contrastato, com’è noto. Quindi utile e necessario dibatterlo con la viva voce di personaggi più o meno coinvolti, certamente interessati: lo si è fatto con Vittorio Gregotti e Carlo Bertelli, poi con Mendini e Doninelli, Boeri e Andrée Ruth Shammah, Bellini e Vincenzo Trione. Alcuni dei migliori architetti e autori italiani, che negli ultimi anni hanno fatto del progetto museale uno dei campi di riflessione e sperimentazione privilegiati della propria ricerca, messi a confronto con intellettuali, scrittori, artisti, protagonisti dello spettacolo, in un dialogo inedito sul ruolo civile del museo oggi. Ora per il ciclo di incontri Brera, città aperta! l’Accademia di Brera ha invitato a dire la loro – nella Sala della Passione – Cino Zucchi – il curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale Architettura di Venezia – e Gabriella Belli, che si sono confrontati sui temi Progetto, programma, committenza, sempre nell’ottica della Grande Brera.
Lo spazio-museo concepito non solo come raccolta di opere, ma nei suoi tanti aspetti non unicamente strutturali, come l’illuminazione, la climatizzazione, le metodologie conservative, l’approccio alla visita, lo studio dei flussi, mettendo in rilievo il ruolo primario dell’architettura nella sua accezione più ampia e completa. Mentre la direttrice dei Musei Civici veneziani si è soffermata sul progetto-museo inteso come processo legato ad una ricerca di valori etici, programmati secondo un’organizzazione culturale fondata sul fattore tempo, l’architetto Zucchi ha mostrato, seguendo una breve proiezione, alcuni esempi dei suoi lavori, tra concorsi e opere realizzate (vedi progetti per il Museo Diocesano di Milano e il Museo dell’Auto di Torino). Una sovrapposizione di mondi e pensieri che Sandrina Bandera e Luca Molinari, mediatori super-partes, hanno sintetizzato nella ricerca di una metodologia valoriale, oltre che culturale, che proponga modelli indipendenti deputati alla conservazione e all’esposizione di opere d’arte. Noi riproponiamo uno stralcio dell’incontro nel video allegato…
– Ginevra Bria
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