La lezione di Leo Longanesi. Al poliedrico intellettuale la sua Romagna dedica il nuovo festival letterario Un paese: a Bagnacavallo tre fitti giorni di incontri fra letteratura e società
È una figura di intellettuale indefinibile e poliedrica: giornalista, scrittore, polemista, pittore, disegnatore, caricaturista. A Leo Longanesi (1905-1957), nato a Bagnacavallo, è dedicato – e non poteva essere altrimenti – il primo frammento del programma di Un Paese. Raccontare il presente italiano, progetto culturale che inaugura stasera 4 aprile, nel paese in provincia di Ravenna, […]
È una figura di intellettuale indefinibile e poliedrica: giornalista, scrittore, polemista, pittore, disegnatore, caricaturista. A Leo Longanesi (1905-1957), nato a Bagnacavallo, è dedicato – e non poteva essere altrimenti – il primo frammento del programma di Un Paese. Raccontare il presente italiano, progetto culturale che inaugura stasera 4 aprile, nel paese in provincia di Ravenna, con un pirotecnico reading concerto del poeta Alberto Masala accompagnato dal clarinetto basso di Marco Colonna (Teatro Goldoni, Piazza della Libertà) e che andrà avanti fino a domenica 6.
Longanesi nella sua multiforme attività creativa è stato in grado di catturare i presenti italiani che ha vissuto: prima come direttore, dal 1926, del quindicinale L’Italiano; poi fondando nel 1937 il settimanale a rotocalco Omnibus, primo nel suo genere, prodotto all’avanguardia caratterizzato da una grandissima e raffinatissima attenzione al rapporto tra parola e testo, che influenzerà tutto il giornalismo del secondo dopoguerra (a partire dal Mondo).
Nel 1946 ha fondato la casa editrice che porta il suo nome, pubblicando tra gli altri: Parliamo dell’elefante (1947), In piedi e seduti (1948), Una vita (1950), Il destino ha cambiato cavallo (1951), Un morto fra noi (1952), Ci salveranno le vecchie zie? (1953). A questa intensissima attività di scrittore e pubblicista ha sempre affiancato la sua graffiante e corrosiva attività di vignettista e caricaturista, cogliendo impietosamente difetti e vizi del popolo italiano attraverso decenni di storia convulsa.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati