Morta a Roma la gallerista Mara Coccia. Cinquant’anni di storia dell’arte nella capitale e non solo con la galleria Arco d’Alibert
Una brutta ischemia l’aveva semi paralizzata, impossibilitata a parlare e costretta nel letto di un ospedale già dal dicembre del 2013, esattamente cinquant’anni dopo l’apertura della sua mitologica galleria, lo Studio d’Arte Arco d’Alibert (aperta il 2 dicembre 1963). Uno spazio che negli anni Sessanta si inserì con creatività, vivacità e autorevolezza nel complesso di […]
Una brutta ischemia l’aveva semi paralizzata, impossibilitata a parlare e costretta nel letto di un ospedale già dal dicembre del 2013, esattamente cinquant’anni dopo l’apertura della sua mitologica galleria, lo Studio d’Arte Arco d’Alibert (aperta il 2 dicembre 1963). Uno spazio che negli anni Sessanta si inserì con creatività, vivacità e autorevolezza nel complesso di gallerie che in quel tempo fecero di Roma una città attiva nell’ambito dell’arte contemporanea nazionale e internazionale. C’era, già da qualche anno, la Salita di Tomaso Liverani, c’era la Tartaruga di Plinio De Martiis, c’era La Nuova Pesa, c’era L’Attico di Fabio Sargentini e c’era l’Arco d’Alibert di Mara Coccia.
Nuove sperimentazioni, teatro d’avanguardia, anche cinema, poesia visiva. Gli artisti? Gastone Novelli, Piero Dorazio, Giulio Turcato, Gianfranco Notargiacomo, Achille Perilli, Fabio Mauri, Franco Angeli, Claudio Verna, Jannis Kounellis, Carla Accardi (anche lei recentemente scomparsa), e poi le grandi operazioni con Michelangelo Pistoletto o con Alexander Calder, insieme a Carandente. Poi la riapertura (come Associazione Mara Coccia) a Via Condotti, sempre a Roma, nel 1981 e poi una nuova sede negli anni Novanta e una, ancor più ampia, negli anni Duemila. Nel 2012 la chiusura e il passaggio di testimone con Anna Marra, che sulla scorta dell’esperienza con Mara Coccia ha aperto la sua galleria al Ghetto.
Mara Coccia si è spenta all’Ospedale Sant’Eugenio la mattina del 28 aprile 2014. La camera ardente sarà aperta il 30 aprile, presso il grande nosocomio romano, dalle 8 alle 10, alle 11 seguirà, al Tempietto Egizio del Cimitero Verano, un funerale laico. Il mondo dell’arte italiano perde un altro pezzo di storia.
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